Trezzo, agguato a colpi di pistolaLo scorso maggio un avvertimento

Trezzo sull’Adda – L’impronta è quella mafiosa, ma l’episodio è accaduto a Trezzo, dove il 2 novembre scorso, poco prima delle 20, un uomo è stato colpito alle gambe da due colpi d’arma da fuoco. Lui è un operatore immobiliare di 45 anni, incensurato, al di sopra di ogni sospetto e attualmente si trova ricoverato in ospedale per le ferite riportate agli arti inferiori. L’intervento chirurgico è andato bene e il paziente ne avrà per meno di una settimana. Quattro o cinque giorni, dicono i medici.

Qualche tempo in più lo chiederanno invece le indagini, in mano al Nucleo operativo radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Vimercate che sta cercando le possibili cause di un simile agguato. I fatti risalgono alle 19.40, orario in cui abitualmente l’imprenditore chiude l’agenzia di via Mazzini e si appresta a tornare a casa. Anche lunedì sera è andata così, fuori era già buio e la vittima ha potuto riferire solo pochi particolari degli aggressori. Un uomo a piedi, travisato da un casco integrale da motociclista, lo ha avvicinato e senza pronunciare parola ha sparato alle gambe, da vicino, con il chiaro intento di ferirlo, certamente di intimidirlo, ma non di ucciderlo.

Sono stati i residenti, affacciatisi alla finestra dopo i colpi, a notare l’uomo riverso a terra, ferito alle gambe, e a lanciare l’allarme. Sul posto si sono precipitati i carabinieri del Norm di Vimercate e quelli della stazione di Trezzo, nuovamente alle prese con una sparatoria dopo il caso di Mezzago di qualche mese fa. Tutto quello che in prima battuta hanno potuto fare è stato ascoltare le testimonianze della vittima e dei residenti che però pare non abbiano notato nulla di sospetto prima di avvertire i colpi di pistola.

Le indagini sono in corso e nulla trapela sul loro andamento, ma gli inquirenti hanno già compiuto i primi accertamenti e pare che la situazione personale e finanziaria del 45enne fossero serene e ordinarie. Niente di sospetto, quindi, in apparenza, tanto che la stessa vittima avrebbe dichiarato di non avere idea dell’identità dell’aggressore o dei mandanti. Se non quel primo avvertimento del maggio di quest’anno: colpi d’arma da fuoco contro la vetrina dell’agenzia.

L’obiettivo dei mandanti evidentemente non è stato raggiunto e questa volta l’attacco è stato più violento. Gli episodi potrebbero avere a che fare con la professione dell’operatore immobiliare, ma le piste che i carabinieri stanno battendo sono molteplici. A indagini ancora in corso, nessuna indiscrezione sfugge, ma la sensazione è che qualche ipotesi concreta su cui lavorare già ci sia.
Valeria Pinoia