“Oh my life is changing everyday in every possible way”. È così che sarà la mia vita nei prossimi mesi.
Tutto iniziò nel 1994 quando ascoltai per la prima volta a Londra i Cranberries. Da allora fino a oggi non ho più smesso di aver bisogno di sentire la sua voce. Quella di Dolores O’Riordan. E da allora fino a oggi non ho mai smesso di girare il mondo. Più di 60 concerti, 4 continenti visitati, amici sparsi in ogni dove e la valigia sempre lì, in mezzo al salotto di casa mia (per la gioia di mia moglie). E fra qualche giorno si ricomincia, e si ricomincia da dove tutto è iniziato. Prima tappa Londra.
Sono pazzo? Per molti la risposta più ovvia è sì. Lo è stata anche per me molte volte, lo è tuttora… soprattutto prima della partenza (comunque chiedo gentilmente ai lettori di non rispondere per forza a questa domanda – ne va della mia autostima). Comunque no, non sono pazzo, non penso. C’è chi va a vedere una partita di calcio ogni domenica e chi come me aspetta che arrivi questo momento per sentirsi al settimo cielo (sempre che arrivi questo momento).
Un tour è una boiata e una faticata immane (e ridaje… già immagino la vostra espressione di chi dice “Nessuno ti obbliga” – e la faccia rassegnata dei miei genitori). Ore ed ore ad aspettare sotto il sole cocente o sotto la pioggia (tanta a dire la verità). Molto probabilmente quest’anno ci saranno anche neve e gelo – continui cambi di città con altrettanti spostamenti in aereo (che odio… ma che con un bel bicchiere di vino o una pinta di birra non sembrano più così spaventosi) e poi treni, macchine, bus… autostop.
Uno strazio insomma. Ma vi assicuro che ne vale veramente la pena. Mi è stata data la possibilità di condividere tutta questa nuova avventura con chi avrà voglia di seguirmi, un diario quotidiano con foto e aneddoti di quello che significa una vita in tour. Quindi iniziamo pure.
Alessio