Tentò suicidio, morì all’ospedaleDesio: due medici a processo

Dà fuoco al marito mentre dormeIn condizioni gravissime a Desio

Desio/Cesano Maderno – Aveva tentato il suicidio due volte, prima colpendosi all’addome con un coltello da cucina, poi gettandosi nel vuoto. Nonostante i due gesti estremi, era sopravvissuto. Portato d’urgenza all’ospedale di Desio, è morto però poco dopo il ricovero.

I famigliari dell’uomo, un cesanese di 60 anni, hanno denunciato i due medici che lo avevano preso in cura, il chirurgo di turno al Pronto Soccorso e il medico del reparto di ortopedia, dove il paziente era stato portato, per qualche ora. L’accusa nei confronti dei due sanitari è di omicidio colposo.

La morte dell’uomo risale alla notte tra il 22 e il 23 maggio 2006. Lunedì scorso, in Tribunale a Desio, si è tenuta l’udienza a carico dei due professionisti, il chirurgo B.A., 51 anni e l’ortopedico, P.G., 44 anni. Il giudice Francesca Chiuri ha rinviato il processo al prossimo 5 aprile. Secondo la moglie e i fratelli della vittima, difesi rispettivamente dagli avvocati Luca Ricci e Patrizio Villa, i sanitari dell’ospedale di Desio avrebbero potuto salvare l’uomo, arrivato in ambulanza in condizioni critiche, ma con buone possibilità di farcela.

Il paziente, che aveva una vertebra fratturata e diverse ferite all’addome, è morto invece poche ore dopo il ricovero, nel reparto di psichiatria, dove era stato trasferito, a causa di un versamento di sangue provocato dai tagli che si era inferto. Secondo l’accusa, i due medici sono colpevoli di imprudenza, negligenza e imperizia, per non aver disposto approfondimenti sui parametri ematici risultati dagli esami del sangue.

I valori, infatti, avevano rilevato un calo improvviso di emoglobina. L’accusa sostiene che se il calo fosse stato tenuto sotto controllo, il paziente avrebbe potuto salvarsi. Invece il cesanese è morto per una anemia emorragica.
P.F.