Sulbiate, chiuso il faccia a facciaLa sfida tra i candidati sindaco

Penultimo faccia a faccia tra i candidati sindaco dei Comuni della Brianza che vanno al voto. Stasera tocca a Sulbiate. A sfidarsi Maria Grazia Von Berger, Daniela Mattavelli e Luigi Fassina. Ha declinato l'invito Andrea Crespi.
Sulbiate, chiuso il faccia a facciaLa sfida tra i candidati sindaco

Sulbiate – Serata quasi invernale a Sulbiate. Una settantina di persone ha deciso di sfidare il freddo, e di non approfittare del ponte del primo maggio, per conoscere come sarà la Sulbiate del futuro, almeno per i tre candidati sindaci presenti: Maria Grazia Voin Berger della Lega Nord, Daniela Mattavelli di Facciamoci in quattro per Sulbiate, Luigi Fassina di Sulbiate democratica e solidale. Ha declinato l’invito Andrea Crespi di Sulbiate insieme, che ha spiegato i motivi della sua scelta con una lettera che Luigi Losa, il moderatore, ha deciso di non leggere in quanto “avrebbe dovuto leggerla lui”.

Ore 23.09 – Si chiude, sipario sul faccia a faccia a Sulbiate. Meglio dirlo fin da subito: la correttezza dei candidati tra di loro è stata quasi imbarazzante. Nessun colpo proibilto, nessuna battutina, niente di niente. La briosità ha preso casa da un’altra parte, questa sera. Sembra una campagna elettorale tra parenti stretti, strettissimi: che magari la pensano diversamente, ma ognuno cerca di non darlo a vedere, di essere il più corretto possibile. Risultato: dibattito moscio. E dire dibattito è già un complimento. Alstom, outlet, Pedemontana, scuola: sono tutti d’accordo su tutto. Anche nel trovare il colpevole della situazione in cui versa Sulbiate (e di conseguenza anche del tenore dell’incontro di stasera): l’amministrazione Stucchi.

Ore 22.46 – Ex filanda: serve oppure no? Che cosa sarà?
Mattavelli: il commissario ha scelto di destinare parte dell’avanzo di amministrazione al suo recupero: 420mila euro. Sono perplessa per questa decisione. Il progetto di recupero è di alto livello, 800mila euro dalla fondazione Cariplo per fare una scuola di artigianato.. Però Sulbiate ha bisogno di altre priorità. Non possiamo quantificare le richieste finali per questo intervento, dovremmo allora mettere soldi pubblici. Meglio sarebbe perdere gli 800mila euro di finanziamento per destinare i fondi del Comune per altro.
Von Berger: l’investimento di Cariplo viene dato se si fa l’intervento. Il restauro costa 1 milione e 600 mila euro. La vecchia amministrazione cercava dei soci privati per soli privati. Ci sono bandi dove attingere altre risorse. L’ex filanda potrebbe essere una cosa molto positiva. Non si imparerebbe un mestiere vecchio, ma ci si potrebbe aprire al mondo per far imparare a essere designer. Servirebbe per far crescere i nostri ragazzi. Ci potrebbero essere degli spazi dedicati alle esposizioni.
Fassina: Il commissario ha guardato i passi dell’amministrazione precedente. Hanno indirizzato il tesoretto dell’avanzo di amministrazione su scelte già fatte dalla precedente amministrazione. La nostra scelta sull’ex filanda è legata solo al tema del finanziatore. Era un progetto interessante, triangolazione tra fondazione Cariplo, Comune e chi avrebbe gestito la cosa. Il tema è: la ricerca del finanziatore. Il Comune non ci metterà  soldi. Faremo degli accordi, pensa a Confartigianato, per chiudere questo triangolo. Ci hanno chiesto un piano di fattibilità, ovvero ci hanno chiesto: ma che cosa ci entrerà lì dentro? Ci sono tante ipotesi di valutare.

Ore 22.28 – Cultura, mafia e integrazione. Mohammed Ba chiede lumi all’amministrazione. Breve e conciso. Ma ha chiesto tutto quello che non è stato detto dai candidati sindaco.
Fassina: ridare respiro culturale mettendo al centro l’integrazione e il confronto. Quando ci confrontiamo sulla nostra storia. Il tessuto sociale di Sulbiate cambia e sta cambiando. Se fino a dieci anni fa si pensava che esisteva la Sulbiate fatta da Sulbiatesi con un piccolo gruppo di persone che veniva da fuori, oggi le cose si sono ribaltate. Bisogna prenderne atto: il paese è cambiato.
Sulla mafia noi possiamo continuare con la funzione di controllo del singolo cittadino. Serve una forte presenza sul territorio. Ci sono aziende e persone che mirano a prendere degli spazi in modo mafioso. Ciascuno di noi può controllare di persona. Pedemontana è un rischio ma ci troverà in prima linea con la popolazione per controllare, dal basso, queste infiltrazioni.
Von Berger: Non è un costo, è un investimento. Dobbiamo far capire agli altri chi siamo e da dove arriviamo. Per andare verso il futuro. La vecchia amministrazione ha fatto pochissimo per l’integrazione. Non penso alle persone di colore, ma anche ai milanesi, per esempio.Abito da anni in Brianza ma sono ancora una che viene da fuori. Andare a scoprire la nostra storia, le diversità e le attrattive che ogni paese ha è fondamentale. Sulla mafia, abbiamo avuto il ministro Maroni che ha fatto tutto quello che poteva fare. A Desio è stata la Lega a far cadere la giunta per infiltrazioni mafiose.
Mattavelli: sono legate insieme. La cultura la fa la scuola, ma non solo. Negli ultimi anni è stata tagliata. Appena bisogna limare da qualche parte, si comincia da questi settori. Si tratta però di un settore importante. E’ invece un’occasione di socialità e integrazione, a tutto campo anche per i nuovi residenti italiani e stranieri. Sulbiate ha questo problema: c’è stata una forte espansione. Molti si sono integrati, molti sono dei fantasmi. Sulbiate deve incominciare a cambiare prospettiva. C’è una chiusura dei residenti storici rispetto al resto del mondo. Quando parliamo di partecipazione del cittadino, penso che la politica possa fare molto. Bisogna creare dal basso una cultura della partecipazione.

Ore 22.19 – Bilancio dopo più di un’ora di dibattito. I programmi dei tre candidati sindaci, al di là di qualche sfumatorua, sono davvero molto simili. E le poche differenze, dal dibattito, non sembrano emergere nettamente. Fassina sembra quello che ha maggiormente il polso della situazione, non fosse altro che è stato nella stanza dei bottoni fino a pochi mesi fa. Decisa Maria Grazia Von Berger, appare più fragile Daniela Mattavelli.

Ore 21.58 – Programmi uguali o programmi diversi?
Mattavelli: Una differenza è la questione di metodo. Dobbiamo ripristinare la funzione delle commissioni e dei comitati di quartiere. Vorremmo programare gli interventi nel campo del sociale con un occhio al medio-lungo periodo, non solo per le emergenze. Creeremo uno sportello del cittadino per aiutare a pagare e a districarsi nel mondo delle bollette, una vera e propria giunta. Poi creare un team di esperti che possano tutelare il cittadino nelle controversie con l’ente locale.
Fassina: Il nostro programma torna a dare fiducia alla gente, alla partecipazione del cittadino. Opereremo con gli altri Comuni per creare un fondo di solidarietà per quanti perdono il lavoro. Accanto pensiamo di creare una banca del tempo: ad esempio possiamo trovare qualcuno che metta a disposizione la propria auto per andare a Carnate. Chi usufruisce di qualcosa, deve dare qualcosa in cambio.
Von Berger: Dobbiamo tornare a parlare con i cittadini. Dobbiamo divulgare i bandi europeri. Manca il dialogo con le amministrazioni vicine, oggi un Comune con le sole proprie forze non possono gestire tutti i servizi.

Ore 21.48 – La caduta della giunta Stucchi e le sue conseguenze.
Von Berger: Ci deve essere democrazia. Non è stata mai portata avanti dalla vecchia amministrazione. La presenza di tre liste diverse è un’autonomia importante.
Mattavelli: Non è una cosa bella. Osservando quello che è accaduto, mi è sembrata una fine inevitabile. Era l’unica soluzione possibile, si erano imballati gli equilibri in consiglio comunale. Da giunta con elementi del Pd si era passati a una maggioranza con elementi del Pdl. I cittadini devono pensare tanto, prima di votare. Abbiamo provato a fare delle alleanze. Ho provato sia con il Pd, sia con il Pdl. Dovevamo fare una lista sostenuta ad ampio raggio dai partiti.
Fassina: abbiamo faticato perché Sulbiate insieme rimanesse unico. Poi ci è stato imposto che il gruppo del Pd rimanesse fuori. Ci siamo trovati contrari alle liste civiche di Sulbiate insieme quando eravamo in amministrazione. Poi ci è stato proposto di mandare avanti una legislatura con la peggior politica degli anni ’80. Buttare fuori gli uomini del Pd dalla lista civica con una mentalità vecchia. Fatto fuori un nostro assessore per far posto ad altri. Il 27 dicembre è stato un momento di forte chiarezza, quando abbiamo fatto cadere la giunta. Speriamo che i cittadini scelgano almeno uno dei tre candidati che sono seduti a questo tavolo.

Ore 21.42 – Si parla di scuola materna.
Fassina: E’ un problema per Sulbiate. Una scuola dell’infanzia deve avere cinque sezioni. Se teniamo conto delle nuove case da riempire….Per noi deve esserci un accordo con la parrocchia. Entro fine maggio la parrocchia darà una risposta rispetto a queste idee. Una di queste prevede un ampliamento con com partecipazione del Comune dell’attuale strutture. Oppure se ne costruisce una nuova da parte della parrocchia. Alla fine, potremmo costruirne una noi.
Mattavelli: la parrocchia da sempre ha garantito da sempre questo servizio. Il Comune ha gestito il servizio con i contributi. Poi ha fatto una proposta alla parrocchia: individuata un’area pubblica dove la chiesa avrebbe potuto costruirne una nuova grazie alla trasformazione, edificabile, dell’attuale scuola. La parrocchia non si è mai decisa perché non ha le risorse necessarie. Temporeggiare aspettando che la parrocchia si decida è un errore. Quando le case nuove verranno occupate, il problema si acuirà sempre più. Il parroco si è detto disponibile a trovare una soluzione. Potremmo costruire una scuola pubblica non in competizione con quella parrocchiale, ma sarebbe in collaborazione.
Von Berger: Non abbiamo ancora parlato con la parrocchia. Ma è un’esigenza.

Ore 21.38 – Alstom. Capitolo spinoso, si era ventilato l’arrivo della multinazionale francese che avrebbe portato alla costruzione di una torre di 38 metri.
Von Berger: Sarebbe stato un altro grosso problema per Sulbiate. Grazie a Dio sono andati a Sesto san Giovanni.
Fassina: dobbiamo essere più riflessivi. Sono delle possibilità. Abbiamo parlato di 200 posti di lavoro. Siamo seri, è un’azienda che avrebbe chiuso due stabilimenti per aprirne uno qui. Se diciamo che 200 erano i nuovi posti, prendiamo in giro la gente.
Mattavelli: è una fortuna che non sia arrivata.

Ore 21.32 – C’è un’alternativa vera all’outlet? Lo chiede Losa, e queste sono le risposte.
Mattavelli: bisognerà le eventuali proposte della proprietà. C’è un’eredità pesante da gestire. Sul PE20, area industriale, i proprietari hanno già fatto opere, anticipandole. Il Comune ha incamerato benefici economici, ma mette il Comune in una condizione di debolezza.
Fassina: bisogna ridefinire il pgt, il piano di governo del territorio. E’ stato pensato senza un piano serio di Pedemontana. Sarà necessario rivedere fin da subito lo strumento urbanistico di Sulbiate. Spero di trovare nella proprietà un interlocutore che capisca che intestardirsi su certe scelte non è più necessario. Nel giro di un chilometro ci sono tre supermercati.
Von Berger: No all’outlet da sempre. Sembra che in questo caso abbiamo fatto tutti i programmi uguali.

Ore 21.19 – Via, si parte: con Pedemontana e outlet.
Mattavelli: è una sciagura, impossibile fermare l’opera. Dobbiamo quantomeno evitare lo svincolo tra Sulbiate e Bellusco perché oltre al danno del traffico da autostrada, ci sarebbe quello del traffico di attraversamento. Questo accesso è superfluo. Realizzeremo un parco lungo l’autostrada. E’ un tema da discutere con altri enti e con la popolazione.
Von Berger: servono tante opere di compensazione. Per l’outlet, abbiamo sempre detto no alla grande distribuzione. Se fatto, sarebbe arrivato prima di Pedemontana. Con un traffico inimmaginabile.
Fassina: Partiamo dai soldi: Pedemontana non ha 4 miliardi di euro per la sua realizzazione. L’autostrada dovrebbe essere pagata con il pedaggio. L’outlet deve essere valutato come scelta politica. In questo scenario il rischio è che non si trovino i soldi per le opere di compensazione. I tempi per tornare alle scelte di base sono ormai superati, possiamo solo sperare che non trovando i fondi Pedemontana si fermi. Chi ha gestito in passato la questione, ha perso un treno.