Sovico, sindaci del centrosinistraall’attacco sull’azienda sociale

Sovico – Sindaci brianzoli del centrosinistra all’attacco dei colleghi del centrodestra per aver fatto “impantanare” la costituzione dell’azienda speciale “Valore Sociale”, che dovrebbe gestire in maniera associata i servizi sociali nei 13 Comuni del distretto, consentendo risparmi e migliorie. A sollevare la questione, i sindaci di Sovico, Briosco, Vedano e Verano, Alfredo Colombo, Andrea Folco, Patrizia Lecchi e Renato Casati, che hanno scritto una lettera ai presidenti di Regione e Provincia, Roberto Formigoni e Dario Allevi, agli assessori alle Politiche sociali Giulio Boscagli e Giuliana Colombo, e ai vertici Asl. Sabato mattina, sindaci e assessori ai Servizi sociali hanno formalizzato la notizia alla stampa. «Tutti erano d’accordo a far partire l’Azienda Speciale quando entro aprile 2009 hanno votato lo statuto, e a guardare solo alla competenza per le cariche – spiega il sindaco di Vedano, Lecchi – ora evidentemente le cose stanno cambiando: ci sono giochi politici in ballo». «Vengono sacrificati i diritti dei cittadini, dei più deboli in particolare, sull’altare di logiche di spartizione – denuncia il sindaco di Briosco, Andrea Folco – non vogliamo essere coinvolti in una situazione di stallo che ci vede estranei. Questa impasse ha portato a perdere i contributi previsti dalla Provincia, 12mila euro finiti nel cestino. Paghiamo 100mila euro all’anno all’Asl perché si occupi dei servizi, mentre il costo stimato per la gestione degli stessi con l’Azienda era di circa 60mila euro: ossia, ogni anno così perdiamo 40mila euro». Dito puntato soprattutto contro Lissone e Carate. «Mentre tutti i consigli comunali avevano approvato lo statuto dell’Azienda con l’idea di crearla già a giugno 2009 – accusa Silvia Preda, assessore ai servizi sociali di Verano – Lissone ha inserito la clausola di firmare la costituzione dell’Azienda Speciale solo dopo le elezioni 2009, con perdite di tempo prezioso». «Carate ha cominciato poi a usare tecniche dilatorie, chiedendo per i nuovi consigli comunali il diritto di poterci ripensare – spiega Corrado Isimbaldi, assessore ai servizi sociali di Briosco -. Con buon senso, abbiamo accettato, purché si creasse l’Azienda entro dicembre, termine poi slittato al 31 gennaio. Nessuno ha scelto di tornare indietro, ma scaduto questo tempo non è stata convocata nessuna Assemblea dei Sindaci per nominare le cariche dirigenziali dell’Azienda». Da qui la lettera a Regione, Provincia e Asl per denunciare come sia andati persi otto mesi, con decine di migliaia di euro buttati al vento, per “un’impasse del centrodestra dovuta a giochi politici”.
Elisabetta Pioltelli