Seveso – La scorsa settimana il sindaco Massimo Donati ha riconquistato e riperso la maggioranza nel giro di poche ore. Facciamo un breve riepilogo dei fatti per cercare di capire come andrà a finire. Al termine di convulse trattative, nella tarda serata di giovedì Donati aveva ottenuto da Nicola Tallarita, consigliere di maggioranza, la promessa di votare a favore del bilancio «per il bene della città», come ha tenuto a dichiarare il consigliere del PdL. Nelle prime ore di venerdì mattina, la Lega Nord, per dare un segnale forte sulle future priorità dell’amministrazione, aveva chiesto di inserire, in coda alla discussione del bilancio, l’approvazione della revoca del sottopasso ferroviario approvato nel 2007 dall’amministrazione Galbiati.
La convocazione della seduta del consiglio comunale per la giornata del 29 non è stata firmata dal presidente del consiglio comunale Massimo Vaccarino per motivi di opportunità. «Non sono contrario alla revoca – spiega Vaccarino – ma ritengo inopportuno inserire questo argomento in coda alla seduta del consiglio comunale. Viste le polemiche strumentali di cui sono stato fatto bersaglio, mi sembra inutile aggiungere un altro pretesto. La revoca poteva benissimo essere approvata nella prossima seduta, in coda agli argomenti che sono stati protocollati prima». Nel pomeriggio di venerdì il consigliere Tallarita dichiarava di sentirsi liberato dalla promessa di votare a favore il bilancio perché la revoca dei sottopassi, inserita all’ultimo momento, non era nei patti.
L’opposizione a questo punto non può che aspettare, la disapprovazione del capogruppo del PD Paolo Butti è lapidaria. «Io, al posto del sindaco Donati, giovedì non mi presenterei in consiglio comunale». Il primo cittadino, a sua volta, tiene a “fotografare” con precisione la situazione. «Non è vero che la Lega ha fatto da stampella, come hanno scritto da qualche parte – precisa Donati –. Lega e PdL si sono presentati come alleati alle elezioni, e tali rimangono. Il problema nasce dal fatto che una parte del PdL (la componente di An e quella che era più vicina alla Giunta Galbiati) non approva il nostro piano urbanistico».
Come andrà a finire? La decisione è ora nelle mani della direzione provinciale del PdL che ha convocato per martedì pomeriggio le parti. Considerato che la Lega ha dimostrato di non temere eventuali elezioni anticipate, si possono ipotizzare due soluzioni. Se anche il direttivo provinciale del PdL è convinto di uscire vincente da un eventuale ricorso anticipato alle urne, la frattura con la Lega sarà ufficializzata e si andrà verso il commissariamento. Se invece Massimo Ponzoni e Roberto Alboni dovessero temere che questa soluzione farebbe perdere a loro partito uno dei pochi sindaci “azzurri” della Brianza, è facile supporre che obbligheranno i contendenti a trovare un accordo.
Francesco Botta