Seregno: Salvatore Caizza è mortolo stesso giorno della scomparsa

FURTI AL CIMITERO delle STATUE di SOGGETTI RELIGIOSI in VARIE TOMBE nella ZONA del CAMPO 2
FURTI AL CIMITERO delle STATUE di SOGGETTI RELIGIOSI in VARIE TOMBE nella ZONA del CAMPO 2 Gianni Radaelli

Seregno – «Quando ho preso servizio, mi sono ricordato di quella bicicletta fucsia che avevo visto domenica pomeriggio in un campo vicino al cimitero, mentre passeggiavo con il mio cane. Mi sono perciò subito recato sul posto, per capire se ci fosse una correlazione con la vicenda, e da lì al ritrovamento del corpo il passo è stato breve». È il racconto di Fabrizio Barbato, classe 1967, il volontario del gruppo di Seregno della Protezione civile che ieri, venerdì, alle 21 circa, ha scoperto in un piccolo appezzamento di terreno in via Reggio il cadavere di Salvatore Caizza, il settantunenne pensionato residente in via Cilea, che era scomparso nel nulla sul far della sera di sabato scorso.
L’uomo era disteso a terra, accanto ad un improvvisato giaciglio di paglia, all’interno di un rudimentale capanno nascosto allo sguardo di chi transita sulla strada da alberi e rovi. A poca distanza c’era anche la bicicletta, il cui cavalletto era ancora aperto e che è caduta probabilmente a causa del cedimento del terreno. Al momento del macabro ritrovamento, Barbato era in compagnia del suo coordinatore Vincenzo Marinucci. Subito dopo sono accorsi i Carabinieri, gli uomini della Polizia locale, il sindaco Giacinto Mariani, l’assessore alla Sicurezza Marco Formenti e l’assessore alla Protezione civile Gianfranco Ciafrone.

LE INDAGINI «Purtroppo -ha spiegato oggi, in una conferenza stampa nella sede della centrale operativa della Polizia locale di via Umberto I, l’assessore Formenti- il nostro impegno a supporto di quello dei Carabinieri, che avevano la titolarità delle indagini, ha portato al risultato peggiore». Formenti ha cercato, per quanto possibile, di ricostruire l’accaduto: «Caizza, quando si è allontanato da casa, non aveva con sé né soldi né documenti, né i medicinali che gli erano necessari, essendo cardiopatico e diabetico. Si era portato dietro solo alcuni sonniferi, per aiutarsi a prendere sonno. Probabilmente il freddo di queste notti, su un fisico debilitato come il suo, ha giocato un ruolo importante in questa tragedia».
Analogo il parere del comandante della Polizia locale Damiano Vernò: «Si è trattato di un allontanamento volontario dal domicilio, deciso per motivi personali. Non sappiamo se il capanno fosse di Caizza, ma certamente ne conosceva già prima l’esistenza e ci è andato senza tentennamenti. Il ritrovamento di un giaciglio di paglia fa pensare che tutto fosse stato studiato a tavolino. Durante le ricerche sia i nostri agenti che i volontari della Protezione civile erano transitati più volte di lì, ma dalla strada i rovi e gli alberi ostruiscono la visuale e tutto pareva in ordine».
In ultima analisi, l’assessore alla Protezione civile Gianfranco Ciafrone ha replicato a Giancarlo Costa, il presidente del coordinamento provinciale dei volontari della Protezione civile, che nei giorni scorso aveva lamentato di non essere stato informato: «Ci siamo mossi con la consapevolezza che si trattasse di un allontanamento volontario di un maggiorenne, cosa diversa ad esempio dalla sparizione di un minore. Per giunta, Caizza era in bicicletta, per cui eravamo certi che dovesse essere nei paraggi. Sono state allertate le forze dell’ordine del circondario, con particolare riferimento ai Comuni dove abitano due sorelle dell’interessato, e ci siamo concentrati nel vivisezionare il territorio ed suoi i molti anfratti. La macabra scoperta ha preceduto la mia telefonata a Costa, che avrei voluto fare proprio oggi».

I FUNERALI La salma di Caizza è stata sottoposta ad una visita esterna stamattina, nella camera mortuaria del cimitero maggiore di via Reggio a Seregno, dal suo medico di base, il dottor Mauro Antonio Di Mauro. Non essendo stati riscontrati anomalie o segni di violenza, il corpo è stato quindi rimesso nella disponibilità dei familiari. Il decesso è avvenuto per infarto, in un lasso di tempo compreso tra le 21 e le 24 del giorno della scomparsa. Le esequie saranno celebrate lunedì 7, alle 15.30, nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Addolorata al Lazzaretto.

Paolo Colzani