Seregno – Il centro storico della città e 172 anziani sopra gli 85 anni sono il banco di prova per le prime cinque “custodi sociali” che l’amministrazione comunale mette in campo per tentare di essere vicina alle famiglie in difficoltà e al disagio sociale in senso lato,intervenendo prima che il bisogno diventi emergenza.
Le cinque “custodi sociali” sono Loredana Bonfanti, Luciana Gambarini, Maria Carla Mantegazza, Eugenia Motta e Romana Terragni, le quali da assistenti sociali, con una specifica competenza nel campo dell’assistenza domiciliare ad anziani e disabili, si trasformano in “sentinelle” capaci di rilevare sul nascere il bisogno sociale, come le ha definite l’assessore Maria Teresa Viganò, che martedì ha illustrato il nuovo servizio.
La sperimentazione del servizio prende avvio dai residenti del centro, un’area dove c’è la maggior concentrazione di persone con più di 84 anni (41,3%) che vivono sole. Servizio che verrà esteso a tutta la città dopo i primi risultati e le analisi di criticità.
Nel centro città vivono 216 anziani tra i 64 e 74 anni; 402 tra 75 e 84; 172 oltre gli 84 anni. Nel quartiere Santa Valeria 173 tra i 65 e 74 anni: 214 tra 75 e 84 anni; 68 oltre 84 anni; Lazzaretto: 90 (tra 65 e 74); 116 (tra 75-84); 552 (oltre 849). Sant’Ambrogio-San Carlo: 153 (65-74); 168 (75-84); 82 (oltre 84); San Salvatore- Dosso: 31 (65-74); 44 (75-84); 17(oltre 84); Consonno-Fuin: 52 (65-74); 53 (75-84); 25 (oltre 84).
Nella nuova provincia questo servizio già funziona a Monza. Il custode sociale è colui che aiuta le persone anziane ad affrontare le piccole difficoltà quotidiane e che riferisce i problemi direttamente agli uffici dell’assessorato comunale. L’idea è frutto di una collaborazione tra associazioni di volontariato ed enti locali, in particolare i servizi sociali. L’esperienza del custode sociale ha dato il la alla Asl per progettare il “custode socio-sanitario”, una figura che fra qualche tempo affiancherà il custode sociale.
Paolo Volonterio