Seregno – Si conoscerà soltanto il prossimo 17 gennaio il candidato sindaco che rappresenterà il Partito Democratico nelle elezioni amministrative previste per la primavera successiva a Seregno. Mentre nel centrodestra le uniche incertezze riguardano il coinvolgimento o meno delle forze minori nella coalizione che sosterrà la corsa del primo cittadino uscente Giacinto Mariani, che ha già incassato l’appoggio di Lega Nord e Popolo della Libertà, sul fronte opposto è ora da capire quali ripercussioni avrà la mossa decisa dai democratici sulla possibilità che si formi un’aggregazione con Italia dei Valori e Rifondazione comunista, che nelle ultime settimane erano parsi disponibili ad un dialogo, ma senza che vi fossero pregiudiziali di partenza da parte di alcuno.
«I motivi che ci hanno spinti a questo passo -spiega il portavoce Stefano Silva- sono mille, come le persone che hanno partecipato alle primarie per l’elezione del segretario nazionale. Una lezione di stile, che è arrivata dalle parole e dalla fermezza di chi ha voluto esserci per esprimerci la propria simpatia per uno dei tre candidati. Una lezione di presenza costante, perché i nostri concittadini ci hanno piacevolmente stupiti, ridicolizzando anche le più rosee aspettative che ci eravamo prefissati. Una lezione di coerenza, perché la base degli elettori è molto più avanti rispetto ad alcuni dirigenti nazionali, che faticano a comprendere il loro ruolo e dimenticano le idee ed i principi che ci devono rappresentare». Da qui la conclusione: «Dopo questa analisi, come era possibile non coinvolgere la città nella scelta del candidato?».
Tre sono ora gli step che sono stati previsti: entro il 30 novembre gli aspiranti candidati dovranno offrire la loro disponibilità all’assemblea seregnese del partito, per la ratifica; entro il 14 dicembre i candidati ammessi dovranno presentare ottanta firme a sostegno della loro candidatura; il 17 gennaio, tra le 9 e le 19, gli elettori saranno infine chiamati alle urne.
P.Col.