Seregno – E’ stato tenente dei carabinieri nella caserma di piazza Prealpi, poi ha scelto di intraprendere la carriera legale rimanendo tuttavia legato all’Arma come presidente locale dell’Associazione nazionale carabinieri. Alessio Ariolfo, 38 anni, è stato raggiunto da un avviso di garanzia accusato di infedele patrocinio e truffa aggravata commessa anche attraverso «plurime falsificazioni di atti».
Ariolfo, di origini piemontesi, dopo l’esperienza seregnese aveva deciso di risiedere in città: secondo gli investigatori della guardia di finanza e il pm di Monza Donata Costa avrebbe confezionato dei documenti falsi per suoi clienti, una famiglia di industriali di Saronno, facendo credere loro di aver ottenuto quanto volevano in tribunale, in cambio di parcelle per mezzo milione di euro.
Le fiamme gialle hanno perquisito nei giorni scorsi gli uffici del legale, a Monza e Seregno, oltre alla sua abitazione privata. Per i suoi clienti Ariolfo avrebbe prodotto una falsa ordinanza con timbri e insegne del tribunale di Milano, nella quale un giudice, Emilia Antenore, della settima sezione civile, estranea e ignara alla vicenda, avrebbe ingiunto a una azienda immobiliare di Saronno (la Agrofin spa) il pagamento di 316 mila euro ai clienti di Ariolfo.
I quali, saputo del presunto inganno, hanno querelato il legale. Da lì è partita l’inchiesta. Ma i sospetti degli inquirenti vanno anche oltre: forse Ariolfo ha fatto addirittura il doppio gioco, difendendo fittiziamente i clienti ma facendo in realtà gli interessi della controparte, un altro industriale della città varesina, Nicola Di Luccio, 73 anni, e della compagna Cristina Gussoni di 42 anni. Di Luccio, vecchia conoscenza di Mani Pulite, era finito di nuovo nei guai due anni fa, insieme alla Gussoni, accusato di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio.