Monza – Grandi sconti per i club, mano dura verso i tesserati. Le sentenze d’appello del secondo processo sportivo sul calcioscommesse confermano in sostanza l’impianto accusatorio costruito del procuratore Stefano Palazzi, ma aprono una breccia sull’istituto della responsabilit oggettiva. Dieci club avevano infatti impugnato le sentenze della Commissione Disciplinare, cinque hanno ottenuto uno sconto dalla Corte di giustizia federale, organo di secondo grado della giustizia sportiva: il Pescara neopromosso in serie A ha visto addirittura annullati i due punti di penalizzazione ricevuti in primo grado per il comportamento del tesserato Gianluca Nicco (per lui uno sconto consistente, da tre anni a un solo anno di squalifica, pi 30 mila euro d’ammenda) e dovr pagare solo 30 mila euro di multa.
Iin serie B Novara e Reggina passano da -4 a -3, in Lega Pro il Monza partir da -4 e non pi da -5, mentre l’AlbinoLeffe pu rallegrarsi nonostante i 9 punti di penalizzazione. Ecco, proprio la societ lombarda fornisce un esempio lampante della linea tenuta dai giudici sportivi: per nove illeciti contestati Palazzi aveva chiesto 27 punti di squalifica, la Disciplinare ne aveva inflitti 15 e ora la Corte di giustizia federale ne ha disposti 9. A questo punto, prima ancora del possibile ricorso davanti al Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport (Tnas), il discusso e contestato patteggiamento del Grosseto – sei punti e 40 mila euro d’ammenda per otto illeciti contestati – acquista un significato diverso.
La Corte di giustizia federale non ha invece accolto i ricorsi presentati da Sampdoria, Siena (50 mila euro d’ammenda a testa) e Spezia (30 mila euro), punite per la partecipazione dei tesserati Cristian Bertani e Filippo Carobbio a un’associazione finalizzata alla commissione di illeciti, infrazione alla base della radiazione dei tesserati Mario Cassano, Alessandro Zamperini, Nicola Santoni e Luigi Sartor (Carobbio aveva patteggiato 20 mesi di squalifica, mentre la posizione di Bertani stata stralciata per l’arresto del calciatore e verr valutata nel prossimo processo).
Ad eccezione di Nicco e del dirigente Franco De Falco – la cui sanzione stata ridotta da 3 anni e 9 mesi a un solo anno, con un’ammenda di 30 mila euro – i ricorsi presentati dagli altri 28 tesserati sono stati tutti respinti dalla Corte, a conferma della linea dura dei giudici nei confronti delle infrazioni al codice.