Registro storico e Simoncelli«Gli porteremo un po’ di Gilera»

Nel giorno dei funerali di Marco Simoncelli la Gilera 250 con cui aveva vinto il campionato del mondo nel 2008 era lì. Non c'era il Registro Storico di Arcore, che ha rinunciato dopo gli appelli del Comune di Coriano: «Ma andremo a trovarlo e porteremo ciò che per noi vuol dire Gilera».
Registro storico e Simoncelli«Gli porteremo un po’ di Gilera»

Arcore – Era lì. La Gilera con cui nel 2008 aveva vinto il Mondiale era lì, nella chiesa di Coriano, alla destra della bara d’argento. Nell’ultimo saluto a Marco Simoncelli, la moto della casa “dei due anelli” ha vigilato silenziosa sul pilota morto domenica scorsa sulla pista di Sepang, ironia del destino la stessa che l’aveva laureato campione del mondo. Insieme alla Honda del Team Gresini, l’ultima che ha guidato in MotoGp. Insieme a Valentino Rossi e Mattia Pasini, i due grandi amici e rivali (solo in pista) incaricati di accompagnare le due ruote fin sotto l’altare. Insieme alla famiglia e alle quasi ventimila persone che hanno raggiunto la Romagna per i funerali di SuperSic. Ventimila persone, quelle che sono riuscite a entrare in paese prima che le forze dell’ordine chiudessero le vie d’accesso. Un mare di persone.

È per questo motivo che il Registro Storico Gilera alla fine ha preso la decisione di rinunciare ad essere presente. Nonostante la voglia di esserci e di continuare a ricordare le volte che le strade del pilota, dell’associazione e dei gileristi di Arcore si sono incrociate. Soprattutto nel 2009, l’anno del centenario.
«L’avevamo conosciuto a Monza, in autodromo, in occasione della presentazione del Team Metis Gilera – ricorda la giornalista Daniela Confalonieri, autrice di diversi libri sulla storia del casa arcorese – fu allora che cominciammo a corteggiarlo per portarlo ai festeggiamenti di Arcore. Poi ancora pochi mesi dopo, quando con Massimo Lucchini Gilera andammo al Mugello per la tappa italiana del Motomondiale. Eravamo nei box e mi trovai di nuovo di fronte quel metro e ottantatré di riccioli: era presissimo, ma si dedicò a noi e ci fece gli auguri per un “buon raduno”. Non riuscimmo però a convincerlo a venire in Brianza in giugno: i festeggiamenti sarebbero coincisi con il primo weekend libero da gare e impegni: si aprì in un sorriso e disse “ma no, vado a prendere la morosa a Bergamo e poi andiamo al mare”, come giusto per un ragazzo di vent’anni. Ho ancora nelle orecchie la parlata romagnola».

Come la promessa di leggere il libro e vedere il film che il Registro storico ha dedicato ai due anelli incrociati. “Cento anni di storia Gilera. Da Masetti, Duke, Liberati a Poggiali e Simoncelli”, scritto da Confalonieri e Michele Losito, venne presentato quella volta in autodromo: in copertina una foto di SuperSic in piega sulla Gilera numero 58. «Il primo capitolo di quel libro ci parla di lui e del suo talento puro per la velocità attraverso una serie di immagini che riportano ai giorni felici, vissuti gomito a gomito soprattutto con papà Paolo», racconta il Registro in un comunicato diffuso a poche ore dall’incidente.

Sempre in prima fila, in questo caso i gileristi arcoresi hanno preferito fare un passo indietro e aspettare. «Ci organizzeremo per andare a trovarlo al cimitero – conclude la giornalista – Tra un paio di settimane, prima della fiera di Novegro che per noi è un momento importante. Porteremo tutto ciò che per noi vuol dire Gilera e busseremo alla porta di casa Simoncelli. È un impegno».
Chiara Pederzoli