Muggiò – Lo spunto per scrivere il romanzo breve “Nottesenzafine”, Maurizio Malavasi l’ha avuto da un episodio personale. Una serata sui Navigli a Milano nei primi anni Novanta, «una delle classiche feste estive». Lui, a quel tempo studente universitario, e un suo amico, abbandonati da un terzo compare che li aveva accompagnati in macchina. «Era fatto e strafatto e s’era dimenticato di noi» è la confessione di Malavasi, che poi ricorda come lui e il suo compagno di (dis)avventure, del tutto «squattrinati», si siano dovuti incamminare verso casa, direzione Cernusco sul Naviglio, con la speranza di trovar un passaggio lungo la strada, in una passeggiata attraverso la città, nel mezzo della sua vita notturna.
Ecco quindi la genesi dell’avventura raccontata nel libro, un viaggio nella vita notturna milanese, tra locali e belle ragazze, prostitute e papponi. Il protagonista è un teenager, Luca Bellini, che in una giornata di ottobre 1989 esce di casa per andare in centro a vedere il leader sovietico Gorbaciov, salvo poi ritrovarsi, a causa di un guasto dei mezzi pubblici, solo e abbandonato nel vortice della movida. Incomincia così una notte senza fine e senza tempo, misurata un respiro alla volta, in un bizzarro peregrinare interrotto improvvisamente dal suono di uno sparo che irrompe sulla scena e sconvolge ancora di più la già assurda vicenda. Il sorgere del sole e la conclusione non regalano rassicuranti certezze anzi, «la fine lascia ancora molto spazio all’interpretazione del lettore».
Ecco “Nottesenzafine”, un «giallo surreale». L’ambientazione è quella della Milano di fine anni ’80, una fase di grande fermento storico e politico vissuta con particolare intensità dalla gioventù di quegli anni, a cui peraltro l’autore, all’epoca ventenne, apparteneva a pieno titolo. Oggi invece, a 40 anni, Malavasi vive a Muggiò con la famiglia e fa il rappresentante per un importante tour operator.
Federico Perico
Maurizio Malavasi
Notte senza fine
2012, Leone editore
96 pp, 6 euro