Quattro chiacchiere con gli autoriPer capire il mondo della canzone

Bob Dylan, Herbert Pagani e la canzone italiana. I protagonisti del pomeriggio del sabato a Parola Cantata 2011 nel cortile della Casa del Popolo. Con Marco Ferradini, Dario Brunori, Luca Madonia e Manuel Agnelli.
Quattro chiacchiere con gli autoriPer capire il mondo della canzone

Brugherio – Bob Dylan, Herbert Pagani e la canzone italiana. I protagonisti del pomeriggio del sabato a Parola Cantata 2011 nel cortile della Casa del Popolo. Nessuna sedia vuota per l’incontro con Marco Ferradini sulla figura di Herbert Pagani: aneddoti e i ricordi dell’autore di Teorema nella presentazione di “La mia generazione”, il disco-spettacolo tributo all’artista. «I giovani devono fregarsene di essere uguali agli altri – ha detto – la prima regola per avere successo nella vita e di esprimere se stessi. Non fare mai l’errore di copiare un altro perché ha avuto successo. Non sarà mai un successo e se lo sarà sarà sempre una via di mezzo».

Botta e risposta partecipato tra Luca Madonia, Manuel Agnelli e Dario Brunori nell’ora di discussione sulla musica italiana condotta da Niccolò Agliardi: la geografia e i luoghi nella canzone, l’ispirazione e i personaggi importanti, la solitudine e il senso di salvezza per scoprire che Madonia un giorno ha avuto un incontro rivelatore con John Lennon («Ero a Londra e in Abbey road mi passò davanti, era completamente vestito di bianco con accanto Yoko Ono piccolissima. Lo fotografai e da allora è con me») e che anche Agnelli, leader degli Afterhours, è stato trascinato fuori dalla musica classica dai Fab four. E che il peggior nemico di Dario Brunori invece, molto più giovane professionalmente rispetto ai colleghi, è lui stesso: «Faccio ascoltare i brani nuovi a una serie di amici, non musicisti. Ma nessuna loro critica può essere più feroce di quella che mi faccio da solo».

Con loro, grazie agli spunti del pubblico, il discorso è entrato nello specifico del rapporto degli artisti con le loro canzoni. «Una canzone rispecchia l’autore nel momento in cui la scrive – ha spiegato Madonia – ma non necessariamente un artista deve vivere ventiquattr’ore al giorno a fare il cantante».
«Quando un’artista scrive delle canzoni non inventa delle cose che non è – ha specificato Agnelli – ma è in un momento di libertà assoluta interiore, che nella vita sociale spesso è impossibile. La canzone quindi rimane un’isola utopica di libertà interiore. E anche quando è solo mestiere c’è tanto di sé. Ma se chi ascolta trova qualcosa in una mia canzone può tenerlo, non è mio, perché è la sua sensibilità che gliel’ha fatto trovare».

La giornata è stata aperta dal giornalista Matteo Guarnaccia col suo nuovo libro “Bob Dylan Fun Book” dedicato ai 70 anni del menestrello di Duluth.
Ch.Ped.