Preso il rapinatore delle coppietteColpi da Montevecchia ad Agrate

Era soprannominato il lupo solitario: rapinava da solo a bordo di uno scooter. Preferibilmente coppiette in cerca di intimità. I carabinieri di Merate l'hanno individuato grazie al dna: si tratta di un marocchino di 27 anni, già in carcere a Monza.
Preso il rapinatore delle coppietteColpi da Montevecchia ad Agrate

Agrate Brianza – Alla fine il «lupo solitario» è stato identificato. Così è stato soprannominato il rapinatore delle coppiette, di automobilisti e passanti, accusato di aver colpito una decina di volte nel Meratese lo scorso maggio. Era in carcere a Monza per un altro episodio, ma i carabinieri sono arrivati a lui grazie al dna ricavato durante una colluttazione proprio con un militare che aveva tentato di rapinare. Gli è stata così notificata l’ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di Abdelkarim El Ghaouat, marocchino, 27 anni, senza fissa dimora. Aveva imperversato nel Meratese dal 6 maggio all’inizio di giugno colpendo ben dieci volte, due fuori provincia, fino al suo arresto il 6 giugno a Seregno quando, a bordo di uno scooter rubato, incappava in un controllo dei carabinieri. Alla vista dei militari aveva tentato la fuga ma inutilmente, ed era stato arrestato per ricettazione, resistenza e portato in carcere a Monza.

I carabinieri di Merate però da qualche giorno erano sulle sue tracce proprio grazie alle tracce del dna e alle impronte ricavate dopo la tentata rapina del 21 maggio a Montevecchia, quando aveva assaltato una coppietta. Non sapendo che la vittima era un carabiniere, che aveva reagito e l’aveva messo in fuga. Nella colluttazione era rimasto ferito alla testa perdendo sangue e aveva dovuto abbandonare auto e pistola. Solitamente girava a bordo di un motorino – rubato ad Olgiate Molgora -, ma in un paio di occasioni si era mosso con un’Audi A3 che aveva preso a una coppietta di Carugate appartata nella zona industriale.

Con una pistola a salve avvicinava coppiette o più frequentemente persone sole a bordo di auto, le minacciava arrivando a sparare anche uno o due colpi – proprio così si era scoperto che si trattava di un’arma giocattolo – e si faceva consegnare anche pochi spiccioli. Poi si dileguava facendo perdere le proprie tracce. Come spesso accade quando si insiste troppo, qualcosa va storto e dopo sette rapine, all’ottava qualcuno ha reagito, gettando le basi per la sua identificazione e la sua permanenza in carcere.

El Ghaouat aveva iniziato la striscia di rapine a Cernusco vicino alla stazione, poi a Carugate, ancora a Cernusco. Colpiva qualche giorno dopo a Rovagnate il 13, ad Agrate due giorni dopo, iniziando il 21 maggio a Montevecchia dove ne collezionava 4, infine a Merate. Inconfutabili le prove raccolte dai militari del nucleo operativo di Merate, che sono state presentate al pm Luca Fuzio che a sua volta ha chiesto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa qualche giorno fa.