Monza – Poesie, racconti, ma anche video e canzoni. Purchè rigorosamente in dialetto. La Brianza cerca il nuovo Davide Van de Sfroos e lo fa con la quarta edizione del Premio San Gerardo dei tintori – Città di Monza, promosso dall’associazione culturale Menaresta, in collaborazione con l¿associazione Amicis e “il Cittadino”. C’è tempo fino al 30 maggio per dare libero sfogo alla vena poetica e artistica ed inviare i propri elaborati.
Intanto, per farci raccontare come è nata l’idea del premio, abbiamo intervistato l’ideatore, Simone Milesi, presidente dell¿associazione culturale Menaresta e dell¿omonima casa editrice, e autore di alcuni volumi sul dialetto e le tradizioni locali.
Cosa è per lei il dialetto?
«C’è una frase che mi piace molto. Dice: ‘l’italiano per capirsi tutti, il dialetto per capirsi meglio’. Per me il dialetto è legato ai ricordi di famiglia, alla figura di mio nonno che me l¿ha insegnato, è una sorta di lingua del cuore».
Il dialetto è a rischio?
«Dobbiamo mantenerlo vivo e il concorso ha proprio questo obiettivo. Valorizzare la cultura del territorio e i dialetti lombardi. Certo bisogna fare in modo che anche le giovani generazioni lo imparino. Io per esempio ho iniziato a parlare dialetto con i miei figli di 6 anni, tre anni e dieci mesi. Senza forzature, ogni tanto propongo la lettura di una favola in dialetto, loro hanno una capacità di apprendere incredibile».
Il nuovo concorso strizza l’occhio ai giovani?
«E’ vero crediamo molto nell’apporto creativo dei giovani e per questo abbiamo creato una sezione speciale in cui potranno inviare anche video e canzoni. Con questo sistema apriamo il concorso anche a chi risiede all’estero e potrà facilmente inviare il materiale via mail a menarestaeditore@libero.it,».
Un premio speciale è ‘Il michin d’oro’. Lo scorso anno è andato al cantautore della Brianza Francesco Magni e quest’anno?
«Non posso anticipare nulla, ma la giuria è già al lavoro per selezionare una personalità di spicco che ha scelto il dialetto per raccontarsi. Posso però annunciare la presenza alla serata del 6 giugno di Lissander Brasca, un giovane cantautore che ha aperto diversi concerti proprio di Davide di Van de Sfroos».
Continua anche l¿impegno della casa editrice Menaresta in difesa del dialetto?
«Si. Abbiamo appena pubblicato «Scrivere Lumbard» e io stesso ho pronto un nuovo libro di racconti rigorosamente in brianzolo. C’è poi il grande progetto di pubblicare gli inediti del Casìra, poeta di Monza».
Rosella Redaelli