Monza – Dopo Basilicata e Molise, dove sono già iniziati il 2 luglio, da sabato 7 luglio partiranno anche in tutte le altre regioni i saldi estivi 2012. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia, in occasione di questo appuntamento, spenderà in media 248 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori – circa 100 euro a testa – per un valore complessivo di 3,7 miliardi di euro pari al 12% del fatturato annuo del settore. I saldi avranno una durata di 60 giorni.
“I consumi nel settore moda – sottolinea Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio – non sembrano poter crescere neppure con i saldi. Va detto, però, che pur non prevedendo una stagione particolarmente entusiasmante – si stima un calo del 9%, passando da uno scontrino medio di 114 euro a persona del 2011 ad una spesa media di 103 euro nei saldi estivi 2012 – questo appuntamento rappresenta un evento di costume capace di coinvolgere tutte le nostre città con un ‘appeal’ straordinario e di attrarre anche moltissimi turisti a livello internazionale. Un’occasionè non solo per i consumatori che, mai come adesso, potranno trovare qualità, profondità di assortimento, taglie e colori a prezzi decisamente interessanti, ma anche per gli operatori commerciali che potranno trarre dai saldi una boccata di ossigeno per le vendite. Per questo, ci aspettiamo che possa essere colta questa opportunità anche per sostenere la nostra economia”.
Secondo il Codacons i saldi estivi saranno un vero e proprio flop, e si registrerà una flessione delle vendite del 20% rispetto allo scorso anno, con punte del 30% in alcune città. La spesa procapite nel periodo di sconti non supererà gli 80 euro. “Il dato è particolarmente negativo – spiega il presidente Carlo Rienzi – considerato che già lo scorso anno si era registrato un crollo degli acquisti del 15%. Ad influire sul calo degli acquisti sarà soprattutto ‘l’effettò Imu, le tasse e i balzelli introdotti dal Governo, la crisi ancora in corso e la scarsa fiducia degli italiani nel futuro economico nel nostro paese”. Si registrerà poi una riduzione delle vendite anche nei centri commerciali e negli outlet, che negli anni passati avevano retto all’ondata di crisi. Solo il 45% degli italiani – stima infine l’associazione – si avvarrà degli sconti di fine stagione.