Ospedale di Vimercate, Cgil critica«Tagliati in due per quindici giorni»

Vimercate – “Avere un ospedale tagliato in due per quindici giorni avrà conseguenze negative che ricadranno sui pazienti, sul personale infermieristico e medico. Hanno disegnato e affrontato questo trasloco, evento epocale e complesso, come si trattasse di giocare al monopoli”. Massimo Pederzoli, neurologo di lungo corso all’ospedale cittadino ed esponente della Cgil Medici, non ha mezze misure.
Si potevano comprimere i tempi?
Da quanto ho recepito, sì, hanno invece deciso di dilazionare il trasferimento del dipartimento chirurgico. Quel che è certo è che questo trasferimento è stato organizzato male nella fase di preparazione e peggio in quella di esecuzione. Il pronto soccorso, per dirne una, non potrà contare sull’appoggio degli specialisti e avrà difficoltà a capire in quali reparti mandare i pazienti. E siamo ancora all’oscuro su come ci muoveremo nel nuovo complesso.
In che senso?
Ci viene detto che molte cose saranno risolte al momento, che i chiarimenti sulla dislocazione dei malati saranno forniti in loco. La realtà è che è mancata una fase adeguata di formazione del personale. Il giudizio è non pessimo, ma assolutamente negativo.
Da dicembre il nuovo ospedale sarà a regime.
E ci sono grossi problemi strutturali, per come è stato concepito. La grande piastra rappresenta un enorme spreco di spazio, pare un edificio misurato sulle esigenze di un supermercato e non di un ospedale. I sistemi informatici inseriti sono fatiscenti, inadeguati, lo abbiamo segnalato come Cgil ma nessuno ci ha dato ascolto.
Di chi è la responsabilità?
L’amministrazione Amigoni ha un’impronta d’inefficienza perché si appiattisce a mero passacarte delle volontà regionali, che anche nella scelta di creare questo ospedale dimostrano di non aver compreso le esigenze locali. Lo stesso Amigoni si è poi circondato e fidato di figure intermedie che hanno gestito in modo improvvisato questo passaggio.
L’ospedale però c’è…
Certo, l’ospedale c’è e l’etica e la professionalità del personale medico e infermieristico di Vimercate faranno sì che i disagi per i pazienti vengano limitati, ma questo trasloco dimostra ancora una volta la completa mancanza di rispetto dei diritti delle persone, siano essi pazienti o lavoratori. Anche il Comune latita.
Perché?
Non ho visto un solo manifesto o un solo volantino in giro per dire ai cittadini che l’ospedale cambia casa, sta tutto passando sotto silenzio, come se il peso dell’evento fosse, appunto, lo stesso di spostare le pedine del monopoli.
Anna Prada