Monza– Un inganno. Accompagnato da «tanta mistificazione». É quello che pensano le federazioni dei lavoratori di commercio, turismo e servizi di Cgil, Cisl e Uil di Monza, a proposito della liberalizzazione degli orari commerciali decisi dal governo Monti.
Secondo i sindacati «appare sempre più chiaro l’inganno effettuato con la liberalizzazione a danno dei lavoratori del settore. Tanta mistificazione per sostenere questa operazione aumenterà i consumi… ma sappiamo che questo non è vero: oggi la mancanza di reddito dei consumatori sancisce la crisi dei consumi. Forse per rilanciare i consumi sarebbe necessario non impoverire ulteriormente i pensionati invece di allungare gli orari dei negozi».
Cgil, Cisl e Uil contestano che la liberalizzazione delle aperture porterà a una maggiore occupazione. «Le aperture domenicali e festive hanno solo prodotto, e non dappertutto, lavoro estremamente precario fatto di continui ricatti e vessazioni. Senz’altro non darà un futuro previdenziale ai giovani. Avremo un peggioramento delle condizioni di lavoratori, e sarà difficile se non impossibile conciliare i tempi di vita e di lavoro giàresi difficili ed esasperanti da una organizzazione del lavoro con orari discontinui e turni spezzati».
Da qui la richiesta di coinvolgere regioni e comuni perché sospendano eventuali autorizzazioni oltre a ritenere indispensabile la modifica delle norme del governo.
«Orari lunghi, grande inganno»La protesta dei sindacati monzesi
Cgil, Cisl e Uil che si occupano dei lavoratori di commercio, turismo e servizi, sollecitano una «indispensabile modifica delle norme introdotte dal governo a proposito della liberalizzazione degli orari commerciali»
