Monza – Un altro pezzo di industria è destinata a lasciare Monza. Officine Monzesi, infatti, lascerà il sito di via Giovanni XXIII al confine con Muggiò, a prescindere dall’esito della sentenza del Tribunale di Monza. Lo ha reso noto nei giorni scorsi Lorenzo Ballerini di Fim Cisl Brianza che ha spiegato come «il piano di risanamento dell’azienda, qualora il concordato dovesse essere approvato, prevede il mantenimento del solo stabilimento di Nova Milanese». Si tratta dell’ennesimo pezzo del comparto produttivo che il territorio – sempre più impoverito dalla crisi – perderà nei prossimi mesi. Ma sul proprio futuro, anche lontano da Monza, Officine non ha certezze: da cinque mesi infatti sta attendendo il placet dei creditori rispetto al programma di rientro che verrebbe stipulato in regime di concordato preventivo, che permetterebbe all’azienda di sopravvivere.
L’appuntamento annunciato come «decisivo» per le sorti di Officine Monzesi era stato, infatti, fissato per lo scorso 18 maggio, ma un «ritardo» strategico in aula ha permesso ai creditori di avere a disposizione un ulteriore mese di tempo prima del pronunciamento. Una mossa che ha irritato non poco il sindacato che ha sottolineato come l’azienda, in questo delicato momento, non possa permettersi di perdere altro tempo. E in effetti la situazione appare più complicata oggi rispetto a qualche mese fa: «Non si capisce più cosa sta accadendo», aveva denunciato Ballerini sottolineando come certi accordi non siano stati mantenuti e come, nello stesso tempo, Cisl Brianza sia ancora in attesa di ricevere risposte dal commissario. Umore decisamente mutato, insomma, rispetto al cauto ottimismo di soli pochi mesi fa: mentre il Tribunale e i creditori infatti si sono esibiti in questa prolungata «melina», il quadro è cambiato rispetto a qualche tempo fa: è chiaro che se qualche azienda fosse interessata a rilevare Officine Monzesi – e secondo Ballerini qualcuno c’è – non si farebbe avanti «né adesso né mai», finchè i problemi non saranno risolti. «Perché è chiaro – ha concluso – che nessun imprenditore si farebbe carico dei debiti di altri». La nuova udienza per il concordato preventivo si terrà a Monza il 23 giugno. Salvo ulteriori imprevisti.
Luca Scarpetta