Monza – «Salda» l’onorario del dentista al San Raffaele ma il suo assegno non viene incassato. Perché quando decide di versarli in banca l’ospedale si accorge che si è volatilizzato. Il suo come tanti altri, insieme a denaro contante. Rubato. Un bottino da 457.464,88 euro messo a verbale e tutto da decifrare. E’capitato nei giorni scorsi a un monzese, cliente abituale (per sua sfortuna) dell’ospedale (al centro di un’inchiesta per un’insolvenza da un miliardo di debiti) che il 18 luglio ha visto il suicidio del suo vicepresidente Mario Cal,braccio destro di don Luigi Verzè, fondatore del polo sanitario di via Olgettina a Milano.
La denuncia di furto da parte del San Raffaele è stata presentata nel pomeriggio del 15 luglio al commissariato Ps di Lambrate di via Maniago, a due passi dall’ospedale. Il rappresentante del nosocomio specifica che «in seguito ad un controllo accurato» si è appurato che sono spariti sia denaro contante («attribuibili a Fondazione Centro del Monte Tabor e Diagnostica e Ricerca San Raffaele spa») che assegni, di competenza sempre di Fondazione e Diagnostica. Nome della banca, importo, data di pagamento e numero dell’assegno del monzese ancora una volta rimasto a bocca aperta (prima per la prestazione del dentista e poi per la comunicazione dell’ospedale,con tanto di invito a risaldare il conto) compaiono nell’ultima pagina, l’unica allegata alla comunicazione,di una «distinta di titoli trafugati».
Gli estremi dello chèque nella parte bassa della pagina che termina con uno stratosferico, misterioso e allarmante conto finale di 457.464,88 euro. Angelo Maria Longoni