Monza – E’ uno degli interventi chirurgici più innovativi degli ultimi anni a livello mondiale, frutto di una ricerca pluriennale. Per la prima volta a Milano, presso il Centro cardiologico Monzino, sono stati impiantati degli stent riassobibili a protezione delle coronarie. Gli stent sono delle “retine” che posizionate all’interno delle coronarie riaprono i vasi sanguigni, salvando il cuore dall’infarto. In casi di arresto cardiaco, infatti, la priorità è quella di riaprire il vaso con farmaci che sciolgono il tappo (trombolisi), con l’angioplastica (il catetere che con un “palloncino” ridilata il vaso) e poi mettendo una retina metallica (stent) che lo mantiene aperto.
L’innovazione risiede nel fatto che lo stent riassorbilbile andrà a sostituire quello metallico: questo tipo di stent, infatti, è in grado di riassorbirsi (eluendosi) nel giro di pochi mesi non lasciando traccia di se, una volta svolta la propria funzione a differenza di quello metallico che invece rimane permanentemente impiantato nelle coronarie. Questo strumento potrà essere utilizzato per il trattamento delle patologie coronariche. All’interno dell’equipe europea, coordinata dal professor Bartorelli, primario di cardiologia invasiva al centro cardiologico Monzino, c’è un medico monzese: Daniela Trabattoni, 42enne medico specialista in cardiologia invasiva al Monzino. «Siamo il primo centro italiano ad aver sperimentato l’impiego clinico di questo tipo di stent che, a differenza di quelli metallici e medicati che si usano ora, dopo pochi mesi verrà eluito non lasciando traccia di se- spiega Trabattoni-, questa è la novità tecnologica».
Per il momento questo tipo di stent è ancora in fase di valutazione clinica e applicabile per ora solo in casi molto selezionati; tuttavia i risultati preliminari sono molto soddisfacenti. «Con questo tipo di stent, inoltre, si riduce notevolmente rispetto al passato il rischio di trombosi tardiva. La fase di sperimentazione clinica potrebbe durare ancora per un paio d’anni, dopodichè se i risultati si confermeranno positivi questo intervento potrà essere effettuato normalmente», continua Daniela Trabattoni. La sperimentazione sugli stent riassorbibili in corso in diversi paesi d’Europa e in altri due centri italiani, diretti dal professor Bolognese ad Arezzo e dal professor Indolfi a Catanzaro, costituisce la frontiera per gli interventi nella la cura delle patologie cardiache ed in particolare di quelle che colpiscono le coronarie.
Daniela Trabattoni è stata insignita del premio Rosa Camuna nel 2009, riconoscimento assegnato per l’eccellenza lombarda in campo medico-scientifico e per la continua ricerca nell’ambito di nuove tecnologie e terapie per il trattamento delle patologie cardiovascolari. La dottoressa monzese, inoltre, è stata nominata “fellow”, membro, dell’American College of Cardiology, riconoscimento esclusivo che viene riservato ai medici che si sono distinti per importanza e numero di pubblicazioni sulle malattie del cuore.
Andrea Trentini