Nel verde, ”Oltre il paesaggio” Valentina D’Amaro da MarcoRossi

Alla galleria MarcoRossi di Monza la mostra personale di Valentina D'Amaro, ''Oltre il paesaggio'': campiture verdi e ferme di paesaggi della pianura e della Svizzera, fino all'astrazione. Il meriggiare pallido assorto dell'artista di Massa che sarà esposto in via Vittorio Emanuele fino al 26 di giugno.
Nel verde, ”Oltre il paesaggio” Valentina D’Amaro da MarcoRossi

Monza – Prima di tutto una campitura verde, verde smeraldo, inevitabile allo sguardo, una traccia ferma e indissolubile che passa da una parte all’altra della tela rarefacendo in una sola macchia quello che la natura ha fatto in centinaia di migliaia di fili d’erba. Valentina D’Amaro ha quegli occhi: quelli di chi ha visto in una giornata assolata di “un meriggiare pallido e assorto” un pezzo di natura e ha strizzato gli occhi per assorbire l’offesa del sole. In quel gesto del viso c’è il suo lavoro: un’immagine calda ed eterna di un pomeriggio caldo di luglio, dove tutto sembra eternamente fermo – il prato e gli alberi che gli fanno da corona, un’estemporanea staccionata, tavolta un casolare bloccato nel suo paesaggio – raccontando in un solo istante un momento che sembra infinito.
Ha poco più di quarant’anni e arriva alla sua prima personale monzese, Valentina D’Amato, che presenta le sue opere alla galleria Marcorossi di via Vittorio Emanuele 24. Si chiama “Oltre il paesaggio” e raccoglie le due linee omogenee dell’artista nata a Massa Carrara: le forme della pianura padana e quelle della Svizzera, in cui il reale diventa «una visione “mentale” e astratta. Il lavoro parte da scatti fotografici presi viaggiando -scrivono la gallerai e la curatrice Chiara Guidi – selezionando quelli che istintivamente danno la più forte impressione, e poi riproducendone il disegno sulla tela con delle modifiche per meglio adattarlo al progetto che intanto prende forma nella mente dell’artista».
Nata nel 1966 e formata all’accademia di Brera, D’Amaro ha debuttato allo studio Cannaviello di Milano nel 2001. Poi Francoforte, il Portogallo, Pietrasanta e il premio Lissone (secondo alloro) nel 2000, prima di vincere il premio Cairo nel 2005 e partecipare al Trevi Flash Art Museum e alla Biennale di Praga. «Caratteristici del ciclo sulla pianura padana sono i cieli bianchi, senza tempo, in una dimensione cosmica, dove non c’è volontà narrativa né gerarchia tra gli elementi – scrive la galleria – I volumi e le prospettive sono appiattiti. Domina piuttosto la calma, come se qualcosa dovesse succedere o qualcosa fosse nascosto al di là di ciò che si vede», mentre nella serie “Switzerland” «le zone ritratte non sono piatte come la pianura padana, ci sono colline, montagne, valli; i piani sono mossi, inclinati, variabili» e quindi «dinamiche e contrasti nelle forme e nei colori sono spesso molto più forti di quelle del paesaggio padano nonostante gli sforzi degli abitanti per regolare e dare ordine», restando tuttavia «misterioso e talvolta chiuso e inquietante».
Dopo l’inaugurazione la personale di Valentina D’Amaro resterà visitabile per un mese abbondante, fino al 26 di giugno, negli orari della galleria: da martedì a sabato dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19 (marcorossiartecontemporanea. com).
Massimiliano Rossin