Arcore – La Cina è alle porte. Almeno alle porte di Arcore. Dopo la recente apertura del negozio che ha preso il posto, in via Gilera, del rivenditore di elettrodomestici Coeco, nel complesso commerciale della Papina, dalla parte opposta del paese, ma lungo lo stesso asse centrale (quello appunto di via Casati-via Gilera), è apparso da qualche giorno l’annuncio del prossimo insediamento di un market della catena Aumai.
Il gruppo ha avviato la sua attività a Brescia, nel 2004, con il primo «mercatone cinese » (come lo definisce il sito della società). Nell’insegna provvisoria issata sopra le vetrine della Papina (che ha ospitato fino a qualche mese fa anche un Blockbuster e, negli spazi che saranno di Aumai, il Passatempo) compare appunto il logo della catena, che fino al 2009 si chiamava Hao Mai. Nel logo si distingue il panda, scelto come «mascotte – recita il sito di Aumai – e simbolo del lavoro nel rispetto delle norme e dell’ecologia ».
Nella stessa pagina web è annunciata la prossima apertura in via Papina 17. Arcore avrà dunque, a un capo e all’altro del paese, due store cinesi. Contattata in settimana, l’assessore Giuliana Perrillo ha detto di non essere al corrente del nuovo insediamento. Dal 2004 il gruppo Aumai ha avviato ventisette market (che distribuiscono prodotti di ogni genere, dall’abbigliamento al fai da te) in tutto il nord Italia, tra le province di Brescia, Milano, Varese e poi in Veneto ed Emilia Romagna, per un totale di settantamila metri quadri di negozi (con trentamila articoli ciascuno) per un attivo, al maggio 2012, di un milione di euro, sempre secondo i dati diffusi dalla catena attraverso il proprio sito internet. È un argomento caldo, quello dell’apertura di negozi cinesi in Brianza, dal momento che non troppo distante, ad Agrate Brianza, tiene banco da diversi mesi la polemica che accompagna l’imminente insediamento di un grosso centro commerciale nell’area della ex-Uquifa, che ha suscitato vive polemiche da parte della Lega Nord e osservazioni da parte della Provincia di Monza e Brianza.
Letizia Rossi