Named Torino asfalta i brianzoliRimadesio, adesso gioca col cuore

Imbarazzante figura in Piemonte: «Non possiamo nemmeno parlare di pallacanestro» commenta il coach Villa. Poi rincara la dote: «Mi ha dato fastidio al'attegiamento di qualche giocatore e su questo dobbiamo lavorare molto». Stasera. alle 21, Desio ospiterà al PalaMoro lo Spezia
Una Rimadesio bella ma sconfittaLa super Mortara vince alla fine

Desio – Rimadesio se ci sei batti un colpo. A chiederlo sono gli stessi tifosi aurorini, rimasti allibiti dalla prova soft fornita dalla squadra a Torino. Scesi in campo più molli che mai i cestisti desiani hanno incassato alla fine un pesante 68 a 37 che lascia a bocca aperta soprattutto per la misera prova fornita dall’attacco bluarancio. Dopo il 22 a 2 iniziale i brianzoli non si sono più ripresi. Le tante bocche fuoco hanno fatto cilecca e nessun giocatore desiano è andato in doppia cifra: il migliore realizzatore, stavolta, è stato soldatino Paolo Bernardi con 7 punti.

«Non possiamo nemmeno parlare di pallacanestro – spiega coach Davide Villa – perché è come se non fossimo neppure scesi in campo, visto che non siamo mai entrati in partita. Mi ha dato fastidio l’atteggiamento di qualche giocatore e su questo dobbiamo lavorare molto. Non abbiamo giustificazioni per una prova così, bisogna solo voltare pagina al più presto».

Stasera, con palla a due alle 21, Desio ospiterà all’Aldo Moro il team di La Spezia e il giovane tecnico brianzolo chiede una scossa: «Chi ha il dovere di essere leader di questa squadra, nello specifico i Senior, deve prendersi le sue responsabilità. Siamo una squadra giovane, ma ci sono giocatori che possono fare da guida».

Capitan Matteo Marinò, Mirko Meregalli, Paolo e Marco Rossetti sono chiamati a fare la differenza, gli altri a fare comunque la loro parte, perché è solo il gioco d’insieme, e non le azioni individuali, che alla fine paga. Il gruppo è forte e unito, ma quella di Torino deve rimanere solo una brutta serata. I supporter rimarranno vicini alla squadra come sempre ma, come canta spesso il coro dei tifosi, l’Aurora deve giocare con il cuore.
Lamberto Motta