Muggiò, imprenditore cinese a processo per duplice omicidio

Il sostituto procuratore del Tribunale di Monza, Walter Mapelli, ha chiesto il rinvio a giudizio del 35enne: l'udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 25 maggio
Muggiò, imprenditore cinese
a processo per duplice omicidio

Muggiò E’ di duplice omicidio colposo e incendio l’accusa formulata dalla procura di Monza nei confronti dell’immigrato cinese Chuan Yan Zeng, classe 1977, titolare del laboratorio in cui, nel settembre 2010, si sprigionò di notte un terribile incendio a seguito del quale persero la vita due operai orientali che dormivano nel capannone tre le vie IV Novembre e Baracca.

Il sostituto procuratore Walter Mapelli, ha chiesto il rinvio a giudizio del 35enne; l’udienza preliminare, è stata fissata per il prossimo 25 maggio, davanti al gup Alfredo De Lillo. La procura non ha riconosciuto condotte penalmente rilevanti, in merito al proprietario del capannone e all’imprenditore titolare dell’altra attività ospitata nello stabile muggiorese (nel capannone si fabbricavano tessuti per l’abbigliamento e rivestimenti per divani).

Secondo le conclusioni della pubblica accusa, il proprietario dello stabile non era tenuto a predisporre le misure per il rispetto della normativa antincendio. Onere che, semmai, spettava all’imprenditore titolare del laboratorio. Il rogo era scoppiato notte tempo. Il primo passo delle indagini è stato il deposito del referto dei vigili del fuoco. In un primo momento, però, non erano emersi aspetti penalmente rilevanti; le ditte avevano regolare licenza commerciale, con tre locali adibiti ad uso foresteria al primo piano. Nel 2007, erano sì state riscontrate irregolarità, sotto il piano dell’impiego di manodopera clandestina (la gestione è cinese), anche se poi la situazione era stata sanata, secondo quanto si apprende da palazzo di giustizia.

Le vittime, erano entrambi cittadini cinesi. Zhong Jinrui, 44 anni, è morto probabilmente asfissiato: i soccorritori lo hanno trovato rannicchiato nel letto, colto di sorpresa dalle fiamme, mentre dormiva, Wang Xinquing, 58 anni, inizialmente disperso, è stato ritrovato invece vicino alle scale solo all’alba di ieri, dopo ore di ricerche. Stava cercando di mettersi in salvo, ma è stato raggiunto dal rogo ed è morto carbonizzato. Probabilmente, è fuggito dalla parte sbagliata, credendo di mettersi in salvo, ma andando incontro invece ad una fine terribile.

Il primo è zio del titolare di una delle due attività. L’altro è un amico, giunto in Brianza da pochissimi giorni. Dormivano nel capannone, insieme agli altri cinesi che sono riusciti a mettersi in salvo, tra il panico e lo shock generale. Il capannone teatro della tragedia sorgeva davanti ad abitazioni private. Il calore sprigionato dall’incendio era talmente forte, che ha sciolto le tapparelle delle abitazioni poste di fronte. Nel 2007, erano state riscontrate irregolarità, sotto il piano dell’impiego di manodopera clandestina, anche se poi la situazione era stata sanata.
Federico Berni