Muggiò Non è passata inosservata la discarica abusiva e a cielo aperto di via Galvani, ma anche il degrado che si intravede al di là della recinzione posta dalla magistratura all’area dell’ex Magic Movie. Sacchetti, bottiglie di plastica, vecchi mobili, ce di tutto tra le sterpaglie. Un obbrobrio a cui i muggioresi faticano (e per fortuna) ad abituarsi. L’ultima segnalazione in ordine di tempo arriva da Alessandro Tazzari, che ha deciso di rivolgersi direttamente al sindaco Pietro Zanantoni.
«La necessità di una riqualificazione di queste aree credo sia fondamentale – spiega l’uomo -. Seppur sotto gli occhi di tutti, tutti i giorni, questo orrore è purtroppo sempre abbastanza ignorato. Non credete – continua rivolgendosi ai rappresentanti dell’amministrazione comunale – che sia il momento di occuparsi di tutto questo».
Pronta la replica, un po’ piccata, del primo cittadino. «Non c’è alcuna inerzia da parte della pubblica amministrazione – risponde Zanantoni – ma piuttosto un monitoraggio continuo a fronte anche di spese consistenti. E tutto questo per rimediare ai comportamenti incivili di alcuni, in un momento oltretutto di ridotte risorse finanziarie». Molti, stando ai dati forniti dalla stessa amministrazione di Muggiò, gli interventi svolti lo scorso anno per ripulire le zone deturpate da discariche abusive.
Nel mese di settembre del 2011 Gelsia, per conto del Consorzio del parco del Grugnotorto, è stato fatto un intervento di rimozione di una discarica abusiva con l’annesso smaltimento dei rifiuti raccolti, per una spesa di 34.200 euro. E ancora: in seguito a sopralluoghi si è riusciti a individuare il responsabile dell’abbandono di un divano e a smantellare un’altra discarica abusiva.
Inoltre da gennaio a febbraio di quest’anno è stata segnalata alla Polizia provinciale la presenza di altri rifiuti abbandonati, rimossi poi alla fine di febbraio, dopo le nevicate che avevano impedito l’intervento degli operatori. «Per quanto riguarda il Magic Movie – aggiunge il sindaco – non è competenza dell’amministrazione intervenire, dal momento che la struttura è gestita dal tribunale di Monza».
Sarah Valtolina