Muggiò, cinesi e Tornado Gest:re Song puniva chi non pagava

Muggiò, cinesi e Tornado Gest:re Song puniva chi non pagava

Muggiò – Finisce agli arresti domiciliari Stefano Firmano, 41 anni, uno degli arrestati per la bancarotta Tornado Gest. Così ha deciso il Tribunale della Libertà esaminando il ricorso presentato dalla difesa dell’uomo, rappresentata dall’avvocato Angelo Giarda. Una inchiesta complessa, quella realizzata dalla Procura di Monza e Guardia di Finanza, in merito alla quale ora emergono altri particolari, ad esempio sul trattamento riservato ai commercianti cinesi giunti a Muggiò per impiantare un’attività nel Cinamercato.

Da ogni parte d’Italia. Arrivati da varie zone d’Italia, dopo aver saputo dell’apertura di un centro commerciale cinese in Brianza, tra volantini e passaparola sono giunti alla “corte di re Song Zichai”. Dietro queste parole contenute negli atti dell’inchiesta sul Multiplex di Muggiò, vicenda che ha portato all’arresto di sei persone, tra cui i costruttori di Villasanta Felice e Aldina Zaccaria, l’imprenditore Saverio Lo Mastro e il cinese Zichai Song, il “re” accusato di aver tuffato 150 negozianti cinesi tenuti all’oscuro dei divieti posti dall’amministrazione comunale, si cela un interessante spaccato sulla comunità cinese d’Italia e sulla loro “mobilità nel territorio”, come scrivono gli inquirenti (il titolare dell’inchiesta è il pm Giordano Baggio). Liangyou Cai, per esempio, si è trasferito a Nova assieme alla moglie, con la quale viveva in un piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno. “Da un giornale in lingua cinese ho appreso la notizia che tale Song stava per aprire un centro denominato Cinamercato; ci siamo accordati per un’area di 45 metri quadratti, al prezzo di 62mila euro, dei quali ne sono stati pagati 42mila da aggiungere ad altri 11mila di canoni d’affitto; sebbene gli affari non andavano per niente bene Song pretendeva comunque l’affitto minacciandoci di smantellare gli stand in caso di mancato pagamento; così in effetti è stato per alcuni miei connazionali, oltre a colluttazioni fisiche scoppiate per tale richiesta”.

Se non pagavi Song madava gli italiani
. “Tutte le volte che qualche cinese si rifiutava di pagare l’affitto, Song mandava degli italiani per punire fisicamente i morosi”, riferisce un altro negoziante, Zhendong Dai. Hu Huibao invece ha spostato la sua famiglia a Nova Milanese, con 36mila euro in tasca per far partire la sua attività. Qingging Chen si è trasferita a Cinisello Balsamo, così come la sua connazionale Yaun Lin, spostatasi da Napoli, dove esisteva un altro centro commerciale simile a quello che avrebbe dovuto prendere piede in Brianza, a Paderno Dugano, per veder i suoi sogni infranti. I “sudditi” di “re Song”, che il giorno dell’inaugurazione dal Magic Movie, vestito di tutto punto, presentava dal palco spettacoli di intrattenimento, alla fine si sono però ribellati, quando, nell’estate di tre anni fa, l’imbroglio ordito dal cinese ha preso definitivamente forma quando il comune ha posto i sigilli alla struttura.

Il re e la sua fama. Eppure a qualcuno dei commercianti, la fama di Zichai, 44 anni, arrestato in Campania, era nota: “Song ha sempre usato diverse identità, ha truffato lo stato cinese per diverse centinaia di milioni (reato per cui, in patria, rischierebbe la pena di morte) e la prima moglie è ancora in prigione- ha detto agli investigatori della Guardia di Finanza Zhikun Hu- mi risulta che facesse affari con un italiano arrestato”. Secondo i pm il calabrese Rocco Cristello, ucciso in un agguato ‘ndranghetistico.
Federico Berni