Muggiò, caloriferi accessialla <Salvo D’Acquisto>

Caloriferi
Caloriferi

Muggiò Clima torrido in alcune scuole di Muggiò e non certo a causa dell’anticiclone africano. Nonostante il termometro faccia ormai registrare temperature primaverili, infatti, negli edifici che ospitano le classi elementari e medie dell’Istituto Comprensivo D’Acquisto i caloriferi sono ancora accesi come in pieno inverno. Non è difficile immaginare le conseguenze: aule come forni e bollette del gas inutilmente salate per Villa Casati, che si accompagnano ad un enorme spreco di energia.

Una situazione che in realtà non rappresenta una novità assoluta, ma che ogni anno si ripresenta puntuale con l’arrivo della primavera, come ci hanno spiegato alcune mamme: «Succede tutti gli anni – racconta M.C. che ha un figlio alle elementari e uno alle medie – La caldaia continua a funzionare a pieno regime e per alcune settimane in aula fa un caldo insopportabile». Così alunni e insegnanti provano a metterci una pezza: «Nella classe di mio figlio – aggiunge F.B. – spengono manualmente i caloriferi presenti nell’aula e contemporaneamente spalancano le finestre, ma nei corridoi questo non avviene e nemmeno in mensa, dove i termosifoni continuano a funzionare al massimo».

E se isolare singoli caloriferi risolve temporaneamente il problema delle temperature troppo alte, dal punto di vista energetico invece lo spreco non viene arrestato. La criticità maggiore si registra il lunedì: «I tecnici – ha spiegato il dirigente scolastico Tommaso Andreano – avevano anticipato i tempi di accensione, in modo che il lunedì gli alunni trovassero le aule già calde dopo che nel week-end il riscaldamento era rimasto spento». Adesso, con il clima quasi estivo di questi giorni, il problema è diametralmente quello opposto.

L’impressione, però, è che sia l’intera gestione della regolazione delle caldaie ad essere obsoleta: «Nel momento in cui i caloriferi verranno spenti – ha sottolineato un’insegnante – se tra qualche settimana dovesse tornare il freddo, non si potrebbero più riaccendere a meno che non si chiami un tecnico». Tra l’altro un problema analogo è stato registrato anche al Pacle, oltre che nel centro culturale Pasolini di Villa Casati dove, in questi giorni, è aperta la mostra su Garibaldi e sugli eroi dell’Unità nazionale. In tempi di austerity energetica ed economica, la rapida risoluzione del problema gioverebbe all’una e all’altra causa.
Luca Scarpetta