Morti d’amianto, Pirelli alla sbarraTra le vittime operaio di Lentate

Il 19 dicembre si aprirà a Milano il processo contro la Pirelli per gli operai morti nel corso degli ultimi decenni. Morti perché inalarono amianto. Tra le vittime anche un operaio residente a Lentate. Ecco la sua storia.
Morti d’amianto, Pirelli alla sbarraTra le vittime operaio di Lentate

Lentate sul Seveso – Il 19 dicembre prossimo si aprirà ufficialmente a Milano il processo contro il colosso Pirelli, procedimento giudiziario che vede alla sbarra i dirigenti alla guida della società negli anni ottanta e tra le parti lese ci sarà anche una famiglia di Copreno. Sono i parenti di P.C., settant’anni al momento del decesso sopraggiunto una decina d’anni fa, operaio specializzato nello stabilimento Pirelli di viale Sarca, morto per mesotelioma pleurico, malattia incurabile e mortale, conseguente all’inalazione di fibre di eternit. Il processo parte proprio da qui, perché l’accusa nei confronti dei numeri uno dell’epoca è omicidio colposo e lesioni colpose, per non aver attivato nello stabilimento di viale Sarca tutte le procedure e interventi per evitare di esporre i lavoratori alle polveri d’amianto.

Una condizione che avrebbe subito insieme ad altri 40 colleghi proprio P.C., molto conosciuto a Lentate per essere stato impegnato nel sociale e in politica. In molti sono morti, ma oggi saranno le loro famiglie a chiedere giustizia e il risarcimento del danno subito, richiesta che sarà avanzata formalmente il 19 dicembre dagli avvocati delle parti lese, nel caso di P.C. il legale è Massimiliano Costantin con studio a Meda e capogruppo della lista civica d’opposizione «Lentate Democratica». La vicenda giudiziaria riapre una profonda ferita ancora aperta per la moglie e i figli dell’operaio coprenese, che hanno già subito la perdita del proprio caro per una malattia devastante. P.C. ha lavorato per quasi quarant’anni allo stabilimento Pirelli di viale Sarca, dove oggi sorgono l’università Bicocca e un centro commerciale, entrato inizialmente come semplice operaio manutentore, è diventato col tempo capo manutentore del reparto articoli tecnici, dove l’eternit veniva utilizzato come copertura, muro divisorio tra reparti ed era respirato dai lavoratori per la sua presenza in varie forme anche nel talco utilizzato per la mescola della gomma.

P.C. morì quando ormai era in pensione, perché il mesotelioma pleurico è una malattia infida, non si manifesta immediatamente, solo dopo molti anni e nel caso della Pirelli ricostruire le condizioni che l’hanno causata è stato particolarmente difficile, perché gli stabilimenti sono stati abbattuti. Il processo milanese, qualunque sia l’esito, diventerà certamente una pagina indelebile nella storia operaia italiana e suo malgrado il settantenne coprenese ne sarà protagonista.
Cristina Marzorati