Mai nessun team, da quando esiste la formula 1, aveva conquistato quattro doppiette come ha fatto la Mercedes: dopo l’Australia, il Barhein e la Cina, anche in Azerbaijan con la vittoria di Valtteri Bottas e il secondo posto di Lewis Hamilton. Alla Ferrari, che esce umiliata da questa primo quadro di campionato, solo il terzo posto di Vettel e il punto del giro veloce di Charles Leclerc, quinto, dietro a Verstappen.
Appare chiaro, prima di parlare dei protagonisti del gran premio appena terminato, che la Ferrari debba correre ai ripari completando la propria evoluzione tecnica che, si è visto a Baku, manca ancora di qualcosa. Con gomme medie (color giallo) la Rossa ha dato ampia dimostrazione di competitività. Perdendo invece qualcosa con le gomme di mescola più tenere, le soft (colore rosso). Quindi qualcosa nella trazione la Ferrari deve rivedere, visto che il motore è a posto. Questione di sospensioni, come si sostiene sui giornali tedeschi, visto che le monoposto di Maranello montando le idrauliche solo posteriormente mentre le Mercedes e le Red Bull le hanno anche davanti.
Fatto sta che il problema, lo si è visto a Baku, è sempre quello dell’utilizzo degli pneumatici e questo potrebbe dipendere proprio dalle sospensioni. Vettel è giunto a circa sei secondi dal vincitore: un distacco che, considerando i 51 giri percorsi, significa poco più di 2 decimi a giro: meno di quel che Vettel aveva subito in qualifica, senza contare che, senza l’errore nel Q2 delle prove ufficiali, Leclerc avrebbe fatto molto meglio del compagno di squadra.
L’umiliazione subita dalla Ferrari, in piccolo (ma molto più in piccolo) l’ha ricevuta anche Lewis Hamilton dal suo compagno di squadra. Per quattro volte, nei tre giri conclusivi della gara, Hamilton è giunto a distanza di DRS (sotto 1 secondo di distacco) e per quattro volte Bottas l’ha respinto riportando nella zona più lenta del percorso il vantaggio sopra il limite di tempo consentito dal regolamento. Una gara strepitosa quella del finlandese che sta proponendosi come alternativa al campione del mondo in carica per il titolo 2019.
La gara di Charles Leclerc ha messo in mostra ancora una volta le qualità del giovane monegasco. Partito con gomme medie, Leclerc ha atteso due giri prima di cominciare la rimonta distanza sufficiente per evitare di restare bloccato in qualche incidente. Poi ha cominciato una cavalcata strepitosa superando Verstappen e Vettel, diventando leader quando le Mercedes, partite con le soft, si sono fermate a cambiare gomme. Leclerc, per ordine della scuderia, è rimasto fuori con le stesse gomme gialle per 37 giri: segno evidente che l’intendimento della Ferrari era quello di utilizzare il monegasco come “tappo” per Bottas e Hamilton che lo seguivano e favorire Vettel che li tallonava. Una mossa che non ha dato alcun frutto: in primo luogo perché il circuiti di Baku ha almeno tre rettilinei, di cui uno lunghissimo, dove poter superare; e poi perché Vettel non aveva la possibilità, o la capacità, di annullare i tre secondi di distacco che aveva da Hamilton. E stato così che Leclerc, tenuto in pista per tanto tempo, è stato superato (ma solo al pit stop) anche da Verstappen, che con gomme medie girava sui tempi delle Mercedes a dimostrazione di un’ottima utilizzazione delle gomme e quindi delle sospensioni. Montate le soft, Leclerc si è accorto che la Ferrari non migliorava le prestazioni. Ma, stavolta, la Ferrari non ha fatto l’errore di lasciare agli avversari anche il punto del giro veloce. Ha richiamato Leclerc, gli ha montato pneumatici soft nuovi e il ragazzo non ha tradito conquistando il punto addizionale.
Il mondiale fra due domeniche si sposterà in Spagna. Lì vedremo chi nei test preliminari del campionato si era nascosto e chi no.