Monza, trattenute fantasma:l’Inps avvia una procedura

Monza, trattenute fantasma:l’Inps avvia una procedura

Monza – «Abbiamo già iniziato a percorrere le vie amministrative e legali per appurare i fatti». Oltre non si spinge la direttrice dell’Inps Matelda Crespi che, sul fronte delle trattenute sulle pensioni destinate a Fenapi, si è mossa per capire cosa sia accaduto e prendere eventuali provvedimenti. «Nel momento in cui degli utenti segnalano qualche episodio di questo tipo – ha spiegato – noi come Inps abbiamo il dovere di avviare una procedura per fare chiarezza». La sede monzese di via Correggio, dunque, ha iniziato una serie di attività per capirne di più. La direttrice dell’Inps ha poi spiegato nuovamente come possano verificarsi casi di questo genere: «A volte – può capitare che i pensionati si rechino in qualche Caf per avere gratuitamente il 730, e che poi gli venga chiesto di tesserarsi: l’origine di queste trattenute spesso è questa. Perciò è difficile dire se ci sia stato o meno un raggiro». Eventualità, questa, che potrebbe essere ricondotta (anche se Fenapi ribadisce la trasparenza del suo comportamento) a quanto accaduto ai 17 pensionati segnalati e aiutati dalla Cgil, diversamente che nel caso dei quattro pensionati che non erano a conoscenza dell’esistenza di Fenapi, e che si sono trovati firme che non avevano mai apposto sulle deleghe in mano all’Inps. «In questo caso – ha proseguito Crespi – gli accertamenti saranno compiuti dalle autorità giudiziarie. Esistono diversi modi per entrare in possesso dei dati, che si possono desumere anche da fonti diverse dall’Inps, compreso il codice della pensione. Certamente non sottovalutiamo il problema. È comunque possibile richiedere la revoca immediata del versamento, chiedendo al contempo la restituzione della quota di gennaio. Chi si trova in questa situazione può venire allo sportello oppure inviare una raccomandata a noi e per conoscenza anche all’associazione in questione, informando della disdetta». Per quanto riguarda gli eventuali rimborsi, è difficile stabilire tempi e modalità: «Ritengo che saranno a spese dell’associazione, oppure da determinarsi nel caso ci sia qualche pronunciamento da parte della giustizia». Crespi si era imbattuta in un caso analogo a Varese «dove un’associazione aveva organizzato un rinfresco e poi con un raggiro aveva fatto firmare i pensionati che si erano presentati: in quei casi è sufficiente che firmi uno, che poi gli altri fanno lo stesso senza nemmeno chiedersi cosa stanno firmando».
L.S.