Monza, tradito da un difetto fisicoIn manette pendolare della rapina

Monza, tradito da un difetto fisicoIn manette pendolare della rapina

Monza – L’hanno riconosciuto grazie a una particolarità, una lieve anomalia del braccio destro. Il confronto tra le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza della banca e quelle di persone con precedenti specifici connotate dallo stesso difetto fisico ha poi consentito di restringere il campo di indagine. La più rassomigliante, un uomo ufficialmente residente a Limbiate ma di fatto abitante in provincia di Taranto, definito dagli investigatori “rapinatore incallito”, corrispondeva anche per altezza e caratteristiche fisiche al responsabile del colpo messo a segno lo scorso 3 settembre all’agenzia della Banca popolare di Milano di via Ariosto a Monza. Nelle foto d’archivio, però, il pregiudicato risultava molto più magro rispetto al rapinatore di Monza. I carabinieri si sono così recati di persona in Puglia (a Massafra) a verificare e, quando hanno constatato che in realtà l’uomo era notevolmente ingrassato ed era quindi assolutamente corrispondente al rapinatore, hanno chiesto alla procura di Monza una misura cautelare che, immediatamente emessa dal gip del tribunale, è stata eseguita qualche giorno fa dai militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia cittadina, con l’ausilio dei colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Massafra. In manette è finito Antonio Gabriele, nato a Milano nel 1979, residente a Limbiate ma, come detto, di fatto domicliato a Massafra. Sul suo conto sono ora in corso ulteriori accertamenti a livello nazionale per verificare l’eventuale responsabilità in altre rapine. Dalle risultanze investigative è infatti emerso che l’uomo lasciava la Puglia nei primi giorni della settimana per il Nord Italia per poi fare ritorno, in treno, nella regione di origine. Al momento del suo arresto è stato trovato in possesso di un biglietto per Milano. Il sospetto è dunque che Gabriele fosse un “pendolare della rapina”.
A.Cr.