Monza, più imprese al femminilema pochi posti nei cda aziendali

In provincia di Monza e Brianza diminuiscono le titolari di attività artigiane italiane e aumentano quelle straniere mentre uno studio rivela come nel territorio brianzolo c'è meno spazio che altrove alle donne nei consigli di amministrazione
Monza, più imprese al femminilema pochi posti nei cda aziendali

Monza Donne protagoniste dell’economia made in Brianza. Al punto di essere titolari di 2080 attività artigiane, 817 delle qualinel settore della cura per la persona. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: capitane d’industria sì, ma con pochi posti nei consigli di amministrazione. È la doppia chiave di letture che offrono due distinte ricerche alla vigilia dell’8 marzo. Secondo uno studio dell’Unione Artigiani, nelle province di Monza e Milano le attività artigiane al femminile sono aumentate da 10.258 a 10.911. Di queste, 2.080 hanno sede in Brianza. Ma la crescita è dovuto alle straniere: a Monza città le artigiane italiane sono diminuite del 2,57% mentre le concorrenti straniere sono cresciute del 4,17%. In Brianza la diminuzione delle artigiane italiane è più contenuta (meno 1,01%) ma l’aumento delle imprenditrici provenienti dall’estero è più marcato: + 5,34%.
E veniamo all’altra faccia della medaglia, quella messa a fuoco dall’analisi di Ria Grant Thornton, società indipendente leader nella revisione e organizzazione contabile, su oltre 9.300 aziende italiane con fatturato compreso tra 30 e 500 milioni. Secondo questo studio in Lombardia solo il 14% dei componenti di consigli di amministrazione è occupato da donne. A Monza il dato è in miglioramento rispetto all’11% del 2011, ma anche nel 2012 non va oltre il 13%. Un dato tra i peggiori nella regione. Il 69% delle donne che siedono nei cda è al Nord Italia, il 27% è al Centro e il restante 4% al Sud del Paese.