Monza insieme a Como e a LeccoEcco il piano della nuova Provincia

Le province lombarde si accorperanno da sole, o tenteranno di farlo. Lo hanno deciso a Como i presidenti dei dodici Consigli provinciali che hanno istituito un tavolo di lavoro che elaborerà una proposta per ridisegnare l'assetto degli enti intermedi. Monza finirà con Lecco e Como.
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Monza – Le province lombarde si accorperanno da sole, o tenteranno di farlo. Lo hanno deciso a Como i presidenti dei dodici Consigli provinciali che hanno istituito un tavolo di lavoro che elaborerà una proposta per ridisegnare l’assetto degli enti intermedi. Il percorso, specificano, sarà attuato in sinergia con l’Unione delle province lombarde e dovrà portare a una proposta da presentare alla Regione e al governo.

Monza, rappresentata dal presidente dell’assemblea Angelo De Biasio e dal vicepresidente della commissione speciale Vittorio Pozzati, tenterà di avviare un confronto con Como e Lecco per valutare la possibilità di dar vita a un unico comprensorio, che riunisca la cosiddetta Grande Brianza. «Il dibattito – afferma Pozzati – deve diventare più concreto e sfociare in un progetto da inviare al Pirellone. Quello che emergerà è tutto da vedere, così come è da vedere se riusciremo a costruire la Grande Brianza: se, però, non ne parliamo con i nostri colleghi non lo sapremo mai».

I presidenti hanno accolto con favore il pronunciamento della Bce che ha invitato il governo ad accorpare le province con l’obiettivo di ridurre i costi pubblici: «Finalmente -afferma il coordinatore del tavolo Bruno Dapei – la demagogica parola eliminazione, madre del decreto Salva Italia, è stata messa in discussione da una fonte autorevole che le contrappone la razionalizzazione dei costi, presentata anche dall’Unione delle Province d¿Italia, rispettosa della Costituzione e del principio di rappresentatività democratica».

La Brianza, nel frattempo, tenterà di fare la sua parte nell’operazione di spending review annunciata da Monti. Venerdì 11 a Milano il presidente della Provincia Dario Allevi ha affrontato con i suoi colleghi lombardi il tema del taglio delle spese: «Ho chiesto – spiega – quest’incontro per cominciare a ragionare su un’ipotesi reale di riduzione dei costi, che parta dalla razionalizzazione delle società partecipate. Faremo ogni sforzo per contrarre ulteriormente le spese anche se lo studio della Bocconi ha già sfatato il mito: gli enti intermedi hanno raggiunto un livello di efficienza unico tra le amministrazioni pubbliche».
Monica Bonalumi