Monza – Le manette sono scattate a Brugherio, per porto e detenzione illegale di arma clandestina. A.Q., albanese regolare di 40 anni, residente a Usmate Velate, è stato arrestato dai carabinieri brugheresi perché trovato in possesso di un’arma da guerra non registrata, una pistola dell’esercito polacco degli anno ’30.
La parte più inquietante della vicenda però si è svolta tutta a Monza, la sera prima, quando il muratore quarantenne con quella stessa arma ha sparato un colpo nel salotto dei genitori della sua ex moglie. È successo intorno alle 22.30 di giovesì scorso, in via Marco d’Agrate, dove la donna, 39 anni, abita insieme alla famiglia d’origine e ai figli di 15 e 9 anni.
Si tratta di una sistemazione temporanea, scelta dopo la separazione dall’albanese e l’abbandono della casa di Usmate Velate dove il padre di famiglia è rimasto fino a oggi. Non ha mai superato il fatto di essere stato lasciato, nonostante siano passati ormai quattro mesi e giovedì sera la sua disperazione è diventata evidentemente insostenibile. Il 40enne ha impugnato la pistola, si è messo alla guida e ha raggiunto l’abitazione monzese degli ex suoceri. Quando è entrato, ha dato in escandescenze e ha sfoderato l’arma in una scenata di gelosia culminata con la minaccia del suicidio, nella convinzione che la compagna avesse un altro uomo.
Di fronte alla donna terrorizzata e al padre di lei, si è puntato la pistola contro, ma poi, quando ha sparato, il proiettile è finito contro il muro del soggiorno. Attimi di tensione hanno paralizzato tutti; una mossa sbagliata sarebbe potuta costare al vita a qualcuno, considerato lo stato di agitazione di A.Q. Alla fine, pare che sia stata la figlia 15enne della coppia a risolvere la situazione. Sopraggiunta nel bel mezzo della scenata, si è messa a urlare e il padre, evidentemente spaventato e disorientato, è scappato senza lasciare traccia. Non è chiaro dove abbia trascorso la notte e la giornata seguente.
I carabinieri della stazione di Monza, presso i quali la 39enne ha sporto denuncia, non lo hanno trovato. La sera successiva però, il disperato si è recato spontaneamente alla caserma di Brugherio, ha confessato il suo gesto ai carabinieri di via Dante e ha perfino consegnato l’arma clandestina.
Valeria Pinoia