Monza, i pendolari dal giudice«Basta con i disagi sui treni»

Trenitalia trascinata davanti al giudice di pace. E' stato solo grazie al coraggio e all'intraprendenza di due pendolari della tratta Bergamo-Milano via Carnate e Monza che l'associazione in tutela dei consumatori Altroconsumo è riuscita a imbastire le prime due cause, promosse dagli utenti della tratta, contro il gestore del trasporto ferroviario.
Monza, i pendolari dal giudice«Basta con i disagi sui treni»

Monza – Trenitalia trascinata davanti al giudice di pace. E’ stato solo grazie al coraggio e all’intraprendenza di due pendolari della tratta Bergamo-Milano via Carnate e Monza che l’associazione in tutela dei consumatori Altroconsumo è riuscita a imbastire le prime due cause, promosse dagli utenti della tratta, contro il gestore del trasporto ferroviario. «E’ il primo risultato concreto – spiega Danilo Mimmi, di Altroconsumo, che ha seguito per intero la campagna di denuncia dell’associazione «Siamo uomini o pendolari?» -. Ci aspettavamo molte più adesioni, a dire il vero. Però capiamo anche che non è facile decidere di presentarsi davanti a un giudice. C’è molta rassegnazione tra i pendolari».

L’avvocato gratuito
– Ai pendolari più colpiti dalle inefficienze quotidiane della Trenitalia dell’amministratore delegato Mauro Moretti sulle due tratte peggiori di tutta Italia ( la Piacenza-Milano e la Bergamo-Carnate-Milano, dove il malcontento ha ormai superato la soglia dell’esasperazione: gli insoddisfatti sono la totalità o quasi) Altroconsumo ha offerto, nei mesi scorsi, l’assistenza legale gratuita per una causa davanti al giudice di pace per poter richiedere il risarcimento danni a Trenitalia.
«Se da Piacenza sono arrivate una ventina di cause civili – continua Mimmi -, dagli utenti della linea brianzola ne sono arrivate due, che sono ancora nella fase istruttoria. Non è possibile fare una class action in questi casi, perché è difficile quantificare un danno collettivo subito dagli utenti. Per far partire il ricorso, davanti al giudice di pace devono presentarsi i singoli utenti che portino foto, documenti e testimonianze del danno subito. Ripeto, c’è molta rassegnazione e non è facile trovare queste persone disposte a metterci la faccia in prima persona.

Chi ci mette la faccia – Tutti sono pronti a lamentarsi, ma poi sono pochissimi quelli davvero disposti ad andare fino in fondo. E si che di disservizi da denunciare, Trenord e Trenitalia ne offrono a bizzeffe. Almeno per quanto riguarda il trasporto pendolare. A testimoniarlo, oltre al rapporto di Legambiente Pendolaria 2011, c’è anche un viaggio tra le reti regionali condotta in prima persona da Altroconsumo. L’inchiesta ha coinvolto 1.407 viaggiatori su 25 tratte ferroviarie più interessate dal pendolarismo in tre aree cittadine: Milano, Napoli, Roma.

Quanti disagi – Il catalogo dei disagi è amplissimo. Ritardi e soppressioni. Sporcizia e cattivo odore. Riscaldamento rotto e gelo d’inverno, caldo rovente d’estate. Insicurezza e sovraffollamento. Porte bloccate, sedili sudici e sbrindellati. Bagni luridi o fuori servizio. I pendolari sono esasperati da condizioni di trasporto così umilianti. A dichiararsi insoddisfatto del servizio è il 72%, quasi tre quarti degli intervistati. La puntualità diventa secondaria (63% di scontenti) se si viaggia su una specie di vagone bestiame. Il sudiciume è sempre lì, ogni giorno, sotto gli occhi di tutti: difficile farci l’abitudine.

Occasione persa – Sono nove su dieci, in pratica quasi tutti, a deprecare standard igienici da medioevo. Lo stesso è stato registrato per la climatizzazione (gli insoddisfatti sono il 71%): gli impianti vanno sempre più frequentemente in panne. I risultati peggiori, come detto, sono stati registrati sulle tratte di Bergamo-Carnate-Milano (90%), Novara- Milano (89%) e Bergamo-Treviglio-Milano (88%). Purtroppo, per Altroconsumo, molti pendolari hanno perso un treno: la tutela gratuita offerta dall’avvocato Umberto Santigrossi, con studi a Piacenza e a Milano, poteva rappresentare un trampolino di lancio per veder soddisfatte e riconosciute da un giudice le proprie aspirazioni a un servizio, pagato anche lautamente, migliore. «Si sono subito interessati una cinquantina di pendolari – spiegano ancora da Altroconsumo -: poi, appena gli è stato detto loro di produrre prove del disastro, oppure di presentarsi davanti al giudice, hanno desistito. Quello che abbiamo toccato con mano è l’estrema rassegnazione degli utenti».

Rabbia sul web – Intanto la rabbia dei pendolari non si ferma. Sulla bacheca facebook dei «Pendolari da Lecco a Bergamo per Milano via Carnate», l’amministratore della pagina ha scritto: «Nessun bonus a gennaio! Nonostante i ritardi ce ne siano stati abbastanza, ma non per loro! Tanto quando un treno è in ritardi di 15 minuti ne scrivono cinque». Andrea Zonca: «E assurdo che non ci sia il bonus per Milano….treni sempre annullati!!!». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Samantha Rinaldi: «18.31 tutte le sere dieci minuti di ritardo, 7.45 da Calusco tutte le mattine 10, 15 minuti di ritardo, naturalmente in tabellone ne indicano solo cinque». Daniela Neglia riassume il pensiero di molti: «Hanno soppresso i treni a ottobre così non di danno il bonus». Su twitter una segnalazione da Seregno. Martedì sera, intorno alle 18, l’utente MissDolly ha sctitto: «Tutto in ordine nella cittadina brianzola, ma continui disservizi con i treni! Sono le ore 18, un solo sportello aperto e una lunga fila».
Davide Perego