Monza – Due arresti per corruzione nell’inchiesta della Procura di Monza sulle tangenti pagate per l’area Falk di Sesto San Giovanni nella quale è indagato l’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati. Stamattina gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano hanno bloccato Pasqualino Di Leva, ex assessore all’Edilizia privata a Sesto e l’architetto Marco Magni. Contro di loro, infatti, il gip del Tribunale di Monza Anna Magelli ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’accusa formulata nella richiesta dei pm Franca Macchia e Walter Mapelli era di concussione. Per gli inquirenti Di Leva e Magni avrebbero indotto l’imprenditore Piero Di Caterina a scegliere lo stesso Magni come professionista incaricato di seguire alcune pratiche immobiliari, ma anche a versare almeno 400mila euro tramite Magni a Di Leva. Soldi trasferiti all’estero attraverso una società inglese. Secondo i pm l’ex assessore avrebbe anche indotto l’imprenditore Giuseppe Pasini a consegnargli 140mila euro in corrispondenza del rilascio di alcune licenze edilizie. Per il gip, però, questi fatti sono inquadrabili come corruzione. Dall’ordinanza sono esclusi gli episodi che risalgono agli anni 2004 e 2005. I fatti contestati arrivano fino al 2008. La richiesta di arresto presentata dalla Procura di Monza riguardava anche Filippo Penati e configurava il reato di concussione. Il gip, però, pur riconoscendo la presenza di gravi illeciti ma li ha qualificati come corruzione considerandoli quindi già prescritti. L’arresto era stato chiesto anche per l’intermediario Giordano Vimercati. anche per lui, però, è stato negato.
Monza, corruzione prescritta:il gip non dà l’arresto per Penati
All'ex assessore di Sesto Di Leva contestate richieste di danaro per licenze edilizie. Per Penati la Procura aveva chiesto l'arresto. Il gip ha ritenuto che i fatti contestati fossero da qualificare come corruzioni e quinda da considerare prescriti.