Monza, Brianza e Terra madre dayCosì Slow food celebra il terroir

Monza, Brianza e Terra madre dayCosì Slow food celebra il terroir

Monza – C’era una volta la Brianza in tavola e forse c’è ancora. Nascosta, ritrovata e pronta per tornare a raccontare il proprio territorio come poche altre cose sanno fare. Merito di pochi chef, di alcuni appassionati e di certo di Slow food Monza Brianza, la condotta guidata da Agostino Cellini, giussanese, ormai da diversi anni alla guida della struttura locale del movimento internazionale nato a Bra. Gli anni che bastano, almeno, per farla diventare una delle più attive e “nutrite” di tutta Italia, con i suoi quattrocento iscritti.

Ma Slow food, in Italia e nel mondo, ha un appuntamento speciale: il 10 dicembre sarà il “Terra madre day”, il giorno in cui in tutto il pianeta e in ogni angolo raggiunto da Slow food si parlerà di cibo locale e se ne mangerà, per ribadire – o ricostruire – un rapporto diretto tra il proprio territorio e l’alimentazione. La Brianza, per l’occasione, fa per due. Anzi, per tre: a Seregno, Monza e nel Vimercatese.

Tra Seregno e Monza l’iniziativa ha già preso corpo. Due settimane prima dell’appuntamento con il “Terra madre day”, gli slowfooder di Brianza hanno organizzato insieme all’istituto alberghiero del collegio Ballerini di Seregno un incontro speciale: gli studenti hanno consociuto in rpima persona, in un’intera giornata di lezioni speciali, alcuni produttori e trasformatori del cibo del territorio. Che hanno parlato loro di formaggio Bitto (a rischio estinzione), di pecora brianzola, di pane realizzato con lievito madre, di vera luganega di Monza e di prosciutto crudo locale.

Ora saranno loro, gli studenti, i protagonisti: per giovedì 10 dicembre dovranno elaborare documentazione di approfondimento sulla base di quello che hanno scoperto e che scopriranno, per poi presentare il lavoro a Monza, alla scuola di agraria del parco. Lì (viale Cavriga 3), a cascina Frutteto, si terrà il “Terra madre day”, dalle 15 in poi. Oltre al “rapporto” dei futuri cuochi (“Scuola e prodotti di eccellenza”, dalle 15 alle 17), il programma prevede una conferenza curata dalla scuola di agraria, quindi un piccolo mercato di prodotti locali fino alle 19, la loro degustazione (fino alle 20). A seguire (costo 5 euro), la proiezione del film di Ermanno Olmi “Terra madre” (prenotazione obbligatoria, agostino.cellini@enneelle.com oppure 340.4015669).

Ma non è finita, perché tre giorni dopo, domenica 13, il “Terra madre” replica in altre forme a Bellusco, al Green Camuzzago di via Cascina San Giuseppe, con un altro ricco programma. Alle 17.30 un corso di cucina per bambini, in cui saranno preparati turbantini di patate di Oreno con luganega sottile di Monza insieme a Flavio di Marco, chef della Fata verde di Agrate. Alle 18.30 appuntamento con la presentazione del progetto “Gusto di Brianza est”, sostenuto anche dalla Fondazione di comunità di Monza e Brianza e che coinvolge, oltre a Slow food, anche l’associazione Amici della storia della Brianza e l’Associazione parchi del Vimercatese.

Alle 19, buffet territoriale (a 18 euro): crostini di pane “Spiga e Madia” con lardo di Marco d’ Oggiono, polentina “cuor di zola”, caprini di cascina Vergani in diverse stagionature in abbinamento miele, turbantini di patate di Oreno con luganega sottile di Monza, cotechino della cascina Offellera, degustazione risotti (foglie di vite e bruscitt/monzese), involtini di verza e riso carnaroli,  pan tramvai (il dolce della Brianza per Expo 2015), birra del convento del Carrobiolo di Monza e vini bio “La Costa” di Perego.
Massimiliano Rossin