Monza, a lezione di giustizia Studenti simulano processo

Monza, a lezione di giustizia Studenti simulano processo

Monza – A scuola di diritto, per parlare di Costituzione, ma anche dei rischi, e delle conseguenze giuridiche dell’uso di internet e dei social network, fino alla simulazione di un vero e proprio processo penale nelle aule del palazzo di giustizia, con tanto di imputati, giudici e avvocati in toga. Buona la risposta degli alunni delle scuole medie Confalonieri all’iniziativa nata dalla collaborazione tra i responsabili dell’istituto, e gli avvocati della Camera penale di Monza. «Il progetto, per ora, è rivolto ai circa 350 ragazzi di terza media – spiega l’avvocato Maurizio Bono, presidente della Camera penale- ma contiamo di esportarlo anche agli istituti superiori di Monza e della provincia».

Avvocati Camera penale – Positivo il riscontro alle prime due lezioni, in questi giorni in sala Maddalena. La prima sulla Carta Costituzionale; la seconda sul diritto penale, con particolare attenzione rivolta ai reati e le responsabilità dei minorenni. Lo stesso uso di Facebook, di Youtube, o delle chat-line, passatempi preferiti tra gli adolescenti, espone al pericolo di imbattersi nel codice. «Basti pensare al rischio di incappare nel reato di sostituzione di persona, o di diffamazione, quando si ha a che fare con questi strumenti», continua l’avvocato. Ne sanno qualcosa proprio alla ”Confalonieri”, dove alcuni studenti, l’anno passato, sono stati sospesi per aver pubblicato una pagina Facebook nella quale un bidello dell’istituto veniva messo alla berlina.

Diritti e doveri – «Lo scopo del progetto è quello di far conoscere agli alunni i loro diritti e doveri, avvicinarli al mondo della giustizia e renderli partecipi di qualcosa che dovrà servire per la loro crescita civica -, prosegue l’avvocato Bono – ma anche far capire il ruolo dell’avvocato in certe vicende, e soprattutto sfatare certi luoghi comuni, come per esempio quello dell’impunità diffusa, che tanto in galera non ci va nessuno; è questa mentalità che può portare un ragazzo a commettere un furto, convinto di non fare nulla di particolarmente grave». «Vogliamo che siano adulti più responsabili», gli fa eco Anna Maria Martinetti, preside della media Confalonieri. Per questo, coi ragazzi verrà celebrato un ”vero” processo penale, nelle aule dell’ex pretura di via Vittorio Emanuele, messe a disposizione del presidente del tribunale Anna Maria Di Oreste, che si è detta entusiasta dell’iniziativa. A presiedere l’udienza, che si concluderà con tanto di sentenza, saranno due veri giudici, Alessandro Rossato e Giuseppina Barbara, della sezione penale del tribunale brianzolo.

Federico Berni