Meda, tenta un’estorsioneArrestato assessore di Alserio

Meda -Ha ottenuto gli arresti domiciliari Giovanni Fruci, l’assessore di Alserio arrestato per estorsione grazie alla denuncia di un dipendente comunale, residente a Meda. La decisione è arrivata dopo che il gip di Como ha sentito il politico comasco in cella, convalidando il suo arresto.

La vicenda – Grazie alla dritta del suo datore di lavoro, uno spazzino trentacinquenne residente a Meda, ha evitato di essere ripulito di 700 euro dall’assessore. La vicenda ha inizio a metà settembre, quando il netturbino, dipendente della Econord sede di Figino Serenza, sta svolgendo il suo lavoro di pulizia in via Roma in centro ad Alserio. Si sta muovendo al volante del furgoncino di servizio, quando incrocia l’assessore al tempo libero Giovanni Fruci, 50 anni. Il politico sta camminando sul marciapiede.

Convocato – Passa qualche ora e il medese viene convocato in comune. L’assessore lo vuole querelare, perché nelle operazioni di manovra per la raccolta dei rifiuti, lo avrebbe ferito. Il netturbino non sa come rispondere, per lui non c’è stato alcun incidente e comunque perché subire una querela? Sarebbe bastato l’intervento di un agente della polizia locale, un verbale e eventualmente il pagamento di una contravvenzione.

L’estorsione – Invece no l’assessore pretende di ricevere 700 euro per non formalizzare denuncia. L’operatore ecologico uscito dall’ufficio, contatta Corrado Valsecchi, direttore tecnico di Econord. «Ho trovato la cosa più naturale di questo mondo – dice Valsecchi – indirizzarlo verso i carabinieri. Insomma non c’era stato alcun incidente e soprattutto perché avrebbe dovuto pagare 700 euro per evitare una querela? Querela per cosa?».

Soccorso – Il dipendente segue alla lettera il suggerimento. Si reca dai carabinieri della compagnia di Cantù e racconta tutto. I militari in accordo con lo spazzino preparano una trappola all’assessore. Il trentacinquenne medese finge di essere d’accordo a chiudere la querela con la somma pattuita e viene anche fissato l’appuntamento il 27 ottobre davanti alla posta di Orsenigo. Qui lo spazzino allunga una busta e l’assessore la apre. All’interno c’è qualche banconota, ma la maggior parte sono fogli di carta straccia.

La trappola – Lui alza lo sguardo tra lo stupito e l’infuriato, ma non c’è nulla da fare. É già circondato dai carabinieri. I militari lo arrestano in flagranza di reato con l’accusa pesantissima di estorsione. Nelle indagini finisce anche un agente della polizia locale di Alserio, denunciato per concorso in estorsione. Secondo i militari avrebbe spalleggiato l’assessore nel fingere di aver formalizzato querela per i fatti di via Roma. «Sinceramente – commenta la conclusione Valsecchi da noi raggiunto telefonicamente – non sapevo come fosse andata a finire. Evidentemente il mio dipendente ha collaborato con i carabinieri».
Cristina Marzorati