Meda, bollette pazze ai Reduci«Atteso rimborso, mai arrivato»

Emanuele Felotti, il meteoartistaQuando le previsioni sono creative

Meda – Sorgenia sbaglia a mandare la fattura: addebitati mille e 500 euro all’associazione Combattenti e reduci di Meda. E’ una storia da mandare all’indignato speciale, perché per un errore materiale l’associazione guidata da Giovanni Borgonovo si è vista prelevare dal conto corrente bollette indirizzate ad altre associazioni dei combattenti e reduci d’Italia. Per esempio, alla sede di via De Amicis è arrivata una fattura che invece era indirizzata al suo interno alla sede nazionale di Fiorano al Serio (BG).

«Questo è successo perché l’associazione ha lo stesso codice fiscale per tutte le sedi d’Italia – spiega il presidente Giovanni Borgonovo – ed è una cosa assurda: ci siamo visti prelevare questi soldi direttamente dal conto e a settembre ci è arrivata una comunicazione che ci diceva che ci avrebbero restituito la somma versata. Ad oggi che siamo a novembre non abbiamo ancora ricevuto nulla. Dirò di più: la comunicazione che ci è pervenuta il 6 settembre diceva che ci avrebbero rimborsato di 3mila euro quando invece ce ne devono la metà. All’inizio ho cambiato gestore perché speravo di risparmiare “qualcosina”: e i primi mesi devo dire che è andato tutto bene. Dopodichè questo errore è stato davvero fastidioso. Ad oggi, paghiamo ovviamente le fatture, ma con i bollettini e non più tramite conto corrente».

L’associazione Nazionale combattenti e reduci di Meda era già balzata agli onori della cronaca perché la sede di via De Amicis è da ristrutturare e, quindi, i soci dovranno abbandonare la loro casa per i tempi tecnici necessari alla ristrutturazione. «Ancora oggi non sappiamo dove andremo nei mesi del restauro. Ci hanno detto che si tratterà di qualche mese, ma si sa che i lavori possono durare anche di più. Abbiamo fatto la proposta al Comune di darci un contributo per la sistemazione di un locale di proprietà di uno di noi, in modo che possiamo andare lì. Ma ci hanno risposto di no».

Sull’argomento, parla il presidente dello staff del sindaco, Sabino Capozza: «In questo periodo di ristrettezze non si può parlare di un contributo – spiega – ma abbiamo dato una disponibilità logistica ai soci che potranno usare un ufficio comunale per le operazioni burocratiche, mentre in questi mesi dovrebbero portare un po’ di pazienza. D’altronde, la sede di via De Amicis va ristrutturata prima di tutto per garantire la loro sicurezza». I soci combattenti e reduci, però, sembrano non sentirci e, soprattutto, non sembrano intenzionati ad accettare queste condizioni.
e.san.