Maxitamponamento di VimercateSi cercano ancora le responsabilità

La polizia stradale ha terminato la conta di danni e feriti del maxitamponamento del 2 febbraio sulla tangenziale est, nel tratto coperto di Vimercate: 30 auto coinvolte, 17 feriti. Ed è caccia al responsabile.
Maxitamponamento di VimercateSi cercano ancora le responsabilità

Vimercate – Sono state confermate solo questa settimana le cifre relative al maxi-incidente di giovedì 2 febbraio, nelle gallerie del tratto vimercatese della tangenziale est. La polizia stradale di Arcore, titolare dei rilievi, ha terminato la conta dei danni e la compilazione dell’elenco dei feriti. Si parla di 30 veicoli coinvolti e di 17 feriti, parzialmente medicati nell’ospedale da campo allestito sul posto e in parte disseminati negli ospedali della Brianza. Si conferma l’assenza di lesioni gravi, ma non mancano ferite comunque significative.

I feriti – In testa all’elenco c’è Giuseppe M. di Viganò, 62enne ricoverato al San Gerardo di Monza ma dimesso in settimana. La sua prognosi è di trenta giorni per politrauma, fratture costali e scapolari e contusioni varie. È l’uomo estratto da una Volvo dai pompieri, dopo un po’ di lavoro intorno alle lamiere accartocciate. Poi c’è un grappolo di prognosi che vanno dai pochi giorni alle tre settimane. Simone G., carnatese di 22 anni, ne avrà per sette giorni, per via di un trauma facciale, contusioni e di un colpo di frusta. Peggio è andata a un altro giovanissimo, S.C., 20enne di Bernareggio con una prognosi di dieci giorni. Guarirà non prima di venti giorni Fausto L., 57 anni, residente di Usmate Velate. Pochissimi chilometri lo separavano da casa, quel pomeriggio, quando è rimasto coinvolto nel disastro della tangenziale. Nell’urto ha incrinato lo sterno.
A bilanci terminati, però, il quadro più serio è quello di uno dei due agenti della stradale di Arcore, rimasti incastrati nel crash. Il pubblico ufficiale, in servizio ad Arcore da un anno e mezzo circa, ha riportato la lesione di un legamento della mano e guarirà non prima di quaranta giorni. È andata meglio al compagno: solo una settimana.

Le responsabilità –
I colleghi del comando intanto completano il verbale nel quale con ogni probabilità saranno citate le cause esterne alla strada, ovvero la neve crollata dalle paratie antirumore. Il rapporto sarà probabilmente licenziato lunedì mattina e chiarirà anche la dinamica di quello che finora è stato definito un maxitamponamento. Sembra invece che si tratti di uno stesso contesto, ma tecnicamente di numerosi tamponamenti, a gruppetti formalmente isolati uno dall’altro. Questioni apparentemente poco importanti, ma probabilmente decisive sul fronte dei risarcimenti assicurativi.
Qualche chiamata per informarsi su cosa fare per ottenere il risarcimento dei danni, alla Serravalle, proprietaria della tangenziale est, è arrivata.
«La società è stata contattata solo telefonicamente ma non sono allo stato pervenute richieste formali di risarcimento», ha confermato la stessa Serravalle l’altro ieri, aggiungendo che «la società ha cautelativamente denunciato il sinistro alla compagnia di assicurazione », come dire che ogni margine di addebito eventualmente accertato sarà comunque coperto.

Il Comune –
Questi sono giorni di verifica e di confronti. Anche tra la società e il Comune. La giunta sta approntando una lettera per chiedere formalmente alla Serravalle di chiarire le cause dell’accaduto e di garantire che in futuro nulla di simile possa ripetersi: «L’intera progettazione dei lavori di copertura, la direzione dei lavori e l’esecuzione sono state sempre e tutte in carico alla Serravalle – ha precisato il sindaco Paolo Brambilla – Noi abbiamo avuto comunicazione del solo collaudo acustico delle opere perché la finalità dell’intervento era proprio il contenimento dei decibel mentre di nessun altro collaudo era previsto il deposito in Comune».
Controlli e collaudi che la società dichiara di aver compiuto in toto e nel pieno rispetto della normativa. La copertura oggi sotto accusa è proprio una delle opere inserite nel pacchetto di interventi di mitigazione acustica concordato tra Serravalle e il comitato cittadino di via Trieste, a chiudere una battaglia giudiziaria durata anni. Nel 2008 i lavori sono stati conclusi e un tratto di galleria è stato coperto con buffles, pannelli fonoassorbenti sistemati a nido d’ape. Da qui sono precipitati all’improvviso blocchi di neve e ghiaccio.
Valeria Pinoia
Anna Prada