Monza – Tagli quasi certi al servizio di trasporto urbano. I bus monzesi corrono il rischio di essere ridimensionati, almeno di un 10% in questa fase iniziale. A far calare la mannaia sul trasporto pubblico locale è il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso del Comune di Monza nei confronti della Provincia di Milano. La sentenza rischia di avere pesanti conseguenze sulla Provincia di Monza che ora gestisce il lotto 2 del trasporto pubblico.
Il provvedimento giudiziario ha valutato in 800mila euro il costo del servizio dei bus pubblici del lotto 2 e non in 3milioni finora pagati. Cifra che il Comune di Monza annualmente versa nelle casse di Palazzo Isimbardi (precedente titolare del contratto di servizio di trasporto pubblico) e che ora dovrà versare al Comune di Monza 6,8 milioni di euro a fronte dei servizi aggiuntivi non corrisposti. Il Consiglio di Stato, nella sentenza, ha sottolineato che i servizi aggiuntivi (come la tariffa integrata, il chilometraggio aggiuntivo e il rinnovo parco autobus) non sono mai stati forniti, motivazione per cui è da considerare iniquo il corrispettivo di 10 milioni di euro che il Comune ha fornito alla Provincia di Milano dal 2007 ad ora.
Soddisfatto l’assessore alle Società partecipate Cesare Boneschi che non è mai stato convinto del contributo che Monza versava alla Provincia di Milano (sottoscritto nel 2006 dalla giunta Faglia): «È stato riconosciuto il principio che dobbiamo pagare secondo l’effettivo servizio ricevuto. Non dobbiamo dare un contributo fisso alla Provincia, ma bisogna versare il giusto corrispettivo sul servizio svolto». Ora, infatti, il Comune di Monza verserà un corrispettivo di 800mila euro ogni anno (risparmiando 14 milioni di euro da fino al 2014) alla Provincia di Monza, alla quale è stato trasferito il contratto per il lotto 2 del trasporto pubblico locale.
La sentenza mette in ginocchio la Provincia di Monza che deve adeguare il servizio di trasporto pubblico locale a fronte dei 2,2 milioni di euro di entrate in meno all’anno. Il lavoro all’interno dell’ufficio Trasporti in piazza Diaz ferve in questi giorni: il compito dei tecnici è quello di adeguare il servizio dei pullman alle minori entrate che ci si aspettano da oggi al 2014. E’ prevedibile, infatti, che il servizio subisca un consistente ridimensionamento dato che, secondo gli uffici, gli 800 mila euro che arriveranno dal Comune di Monza sono troppo pochi per mantenere inalterato il servizio.
Il contratto prevede un ridimensionamento del servizio fino ad un massimo del 10%. Dalla Provincia di Monza non si nasconde il disappunto nei confronti della sentenza del Consiglio di Stato che crea dei grossi problemi nella gestione futura dei pullman brianzoli. E’ per questo motivo che non si esclude la possibilità, dalle parti di via piazza Diaz, che, in fase di rinnovo del contratto di servizio nel 2014, si possa pensare di stralciare l’area urbana di Monza dal lotto 2 in modo tale che il capoluogo gestisca autonomamente le linee che insistono sul proprio territorio con un’apposita società partecipata.
Le linee che insistono su Monza prevedono 3,3 milioni di bus per chilometro/anno (per un costo di 8 milioni di euro), mentre il contratto con Brianza Trasporti prevede 6,9milioni di bus per chilometri/anno.
Andrea Trentini