Vimercate – Zero. A tanto ammonta il contributo provinciale erogato alla fine del 2012. Se per il 2013 il livello dei servizi sarà ancora garantito, la situazione dal 2014 in poi si farà molto critica se non si troveranno soluzioni di cassa alternative.
Per il sistema bibliotecario del Vimercatese sono tempi duri: il contributo pubblico si è ridotto del 70 percento ed è ormai pari alla sola parte stanziata dalla Regione peraltro anch’essa parzialmente diminuita. A resistere è solo l’immutato sforzo dei 28 Comuni del sistema, che iniettano 300mila euro di liquidità all’anno. «Le ricadute concrete di questi tagli si misurano nell’anno successivo a quello dell’erogazione – ha spiegato Francesca Einaudi, direttrice del sistema bibliotecario del Vimercatese -. Quindi, lo stanziamento provinciale e regionale che nel 2011 è stato di 160mila euro è stato utilizzato nel 2012. I soli 50mila euro, regionali, erogati nel 2012 sono la parte utile per il 2013. Ed è davvero poca cosa. Grazie a qualche somma accantonata in questi anni e a un meccanismo di bilancio che sblocca risorse dapprima congelate dal patto di stabilità, per il 2013 riusciremo a mantenere i servizi programmati. Ma dal 2014 sarà complicato».
Resteranno i servizi di base come la catalogazione e il prestito interbibliotecario, ma saranno destinati a scemare progressivamente l’assistenza hardware e software, la promozione, l’innovazione, la formazione professionale. Lo scorso 31 gennaio tutti i Comuni hanno deliberato all’unanimità il mantenimento dell’entità di contributo, pari a 1,40 euro ad abitante. «È la dimostrazione di un grande senso di responsabilità ma l’idea era di arrivare a ridurre questa quota contributiva, tanto più considerata la situazione difficile dei bilanci comunali – ha spiegato Roberto Rampi, presidente del sistema -. Da tempo stiamo pensando a forme di gestione che producano economie di scala».
Tanto più urge farlo ora, per arrivare al 2014 con soluzioni pronte ed evitare il declino del sistema. «Penso ad esempio al costo del personale, che è la voce di spesa maggiore – ha proseguito – ed effettuare i due servizi maggiori, la catalogazione e l’assistenza all’apparato tecnologico, per 28 Comuni o per il doppio è quasi uguale. La logica potrebbe dunque essere quella dell’ampliamento del bacino del sistema». E in questa direzione il Vimercatese ha lavorato mirando a gemellarsi con Brianzabiblioteche, il sistema che ha per baricentro il monzese.
«Abbiamo però scoperto che ci stavamo lavorando solo noi e che la Provincia non avrebbe messo risorse – ha detto Rampi -. Sembra molto più interessante lavorare a una sinergia con il sistema bibliotecario di Melzo, molto più simile al nostro per struttura e software. Ho avuto mandato dai sindaci di procedere in questa direzione».
Anna Prada