Limbiate – I vandali mettono a rischio la continuità della presenza del distributore automatico del latte di via Turati. L’azienda agricola Barcella, che si occupa della gestione di questo comodo servizio, è esasperata a tal punto da minacciare la chiusura dell’erogatore. I titolari infatti più volte hanno dovuto mettere mano al portafogli per riparare i danni subiti e ora, da buoni imprenditori, stanno valutando se valga la pena andare avanti così. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata la scorsa settimana.
«Negli ultimi dieci giorni – spiega l’azienda agricola – abbiamo subito atti di teppismo quasi quotidianamente. Rifornivamo l’espositore dello yogurt e dei budini alla mattina e alla sera provavano a scassinarlo per rubare le poche monete di incasso. Hanno usato anche il piede di porco rendendolo definitivamente inutilizzabile». Provvisoriamente infatti l’erogatore è desolatamente vuoto ma la situazione cambierà a breve. «Stiamo provvedendo a sostituire la vetrina – continuano i titolari dell’azienda agricola che ha sede a Lentate -, ma siccome è una spesa da circa 7mila euro abbiamo presentato denuncia ai carabinieri e interpellato la nostra assicurazione. Per questa volta risistemiamo tutto, ma vogliamo vedere come vanno le cose».
È chiaro che in caso di nuovi atti di vandalismo scatterebbe la chiusura anche perché fino ad ora le spese per riparare i vari danni sono state superiori ai guadagni. I teppisti, in misura minore, hanno preso di mira anche il vero e proprio distributore del latte ma in questo caso l’erogazione non è mai stata interrotta. «Abbiamo distributori automatici in sei Comuni della zona. Magari capita di trovare qualche scritta, ma una situazione così problematica c’è solo a Limbiate. Di questo ne voglio parlare anche con il sindaco. L’area è video sorvegliata e dai filmati si vede che i teppisti sono quasi sempre gli stessi giovani». È possibile che questi ultimi siano anche i responsabili degli atti vandalici che spesso si sono verificati al centro civico di piazza Aldo Moro e degli schiamazzi nel vicino parco di via Trieste.
F. Cav