Nova Milanese – Decreto liberalizzazioni ed effetti per Nova Milanese: entro il mese di maggio il Comune dovrà individuare e segnalare alla Regione due zone della città dove localizzare altrettante nuove farmacie. Sarà questa una delle prime ripercussioni del nuovo provvedimento regionale appena entrato in vigore. Sarà poi la Regione stessa ad attivarsi per predisporre tutte le procedure atte all’apertura di nuovi esercizi. L’amministrazione Barzaghi ha appena avuto comunicazione da parte degli organi sovraccomunali per la determinazione e la comunicazione di zone della città dove è possibile insediare profili commerciali di quel tipo: l’indicazione è effetto della normativa che impone una nuova farmacia ogni 3.300 abitanti in più per ogni singolo Comune.
In questi giorni l’amministrazione comunale si sta movendo per comprendere come agire, fatto sta che entro e non oltre la primavera inoltrata la notifica deve essere fatta. Dopodichè sarà la Regione a decidere come muoversi, determinando e lanciando bandi regionali. Il provvedimento è finalizzato ad ottimizzare la vendita e ad aumentare la concorrenza anche in materia di smercio di farmaci, in base alla concezione che un accrescimento della popolazione delle città debba essere assistita e seguita dal conseguente aumento di servizi di primaria importanza come quelli. In base ai calcoli fatti e alle disposizioni della nuova legge, Nova Milanese dovrà adattarsi fornendo alla popolazione oggi residente un totale di due nuove farmacie.
Le farmacie comunali oggi sono gestite dall’Azienda comunale di servizi-Azienda Speciale, una società comunale che controlla anche servizi alla persona e mense scolastiche. In sede di approvazione del bilancio consuntivo 2010 dell’azienda, in consiglio comunale si era cominciato a parlare della vera e propria rivoluzione che sarà portata dalle liberalizzazioni. In quell’occasione, l’assessore al bilancio Ratti aveva anticipato questa prospettiva, sottolineando come nel 2011 si fossero concretizzate le condizioni per aprire un’altra farmacia comunale. Ma nessuno si era presentato per chiedere l’autorizzazione.
Pier Mastantuono