Lesmo – Il G8 della scienza e della tecnica che si terrà dal 25 al 28 giugno a villa Gernetto è già diventato un caso politico. Se la Brianza gongola per la scelta del premier Silvio Berlusconi di dedicare uno degli appuntamenti preparatori alla riunione tra i grandi della Terra che si terrà a luglio alla Maddalena, Lucca, la città cui era stato promesso il summit dal ministro Mariastella Gelmini, è sul piede di guerra.
Gli esponenti toscani del Pd, ma anche del Pdl, non hanno preso bene la decisione del premier Berlusconi, in accordo con il ministro degli Esteri Franco Frattini, di trasferire a villa Somaglia il summit dei ministri della Scienza. Una scelta che pare essere mal digerita dalla titolare del dicastero della Pubblica istruzione, che si era spesa in prima persona, dando tutte le rassicurazioni del caso, in favore della città toscana. A Lesmo, intanto, languono le notizie ufficiali. L’unica certezza arriva dal sito ufficiale del G8, dove l’incontro tra i ministri viene fissato nella proprietà del fondatore di Fininvest e Mediaset.
Quel che è certo è che i lavori di riqualificazione della villa stanno procedendo alacremente, anche di notte, come testimoniano le luci accese all’interno della villa fin oltre la mezzanotte. Il Gernetto, secondo i voleri del presidente del Consiglio, deve ritornare agli antichi fasti in tempo per il vertice di giugno. Acquistato per quasi 40 milioni di euro da Pirelli Re, villa Gernetto doveva diventare, all’inizio, la sede dell’università del pensiero liberale tanto agognata dal premier per creare un centro del sapere alternativo agli atenei governati, a suo dire, dalla sinistra. Poi, però, il progetto pare essersi sgonfiato tanto che dall’università si è presto passati al master. Un declassamento. Ora il colpo di scena del G8: la scelta della Brianza non sembra essere casuale.
Berlusconi, negli anni di governo, ha sempre più spesso ricevuto capi di stato e di governo nelle ville di sua proprietà sparse per tutta Italia. Con il Gernetto sede di una tappa del G8 Berlusconi prenderebbe tre, e non i proverbiali due, piccioni con una fava: lancerebbe il progetto scolastico che ha in mente per la dimora lesmese, inizierebbe un effetto volano in vista dell’Expo milanese del 2015 e, soprattutto, ricompenserebbe almeno parzialmente Milano e la Lombardia per lo scacco vissuto nell’affaire Malpensa e Alitalia.
Intanto la notizia del G8 in Brianza ha fatto il giro di tutti gli atenei milanesi tanto che studenti, ma anche professori e insegnanti di ogni ordine e grado, stanno pensando di sfruttare l’occasione per dare vita a una forte protesta contro il ministro Gelmini sul tema della riforma scolastica.
Davide Perego