Monza – Quella voglia di libertà. Quella che ha solcato prima le onde della radio libera, e prima ancora le acque della radio pirata, e che oggi naviga il mare virtuale della radio web. E diventa una storia, tesa come un ponte tra gli anni Settanta e l’oggi; e il ponte non può che essere radio, un radiolibro. Quella voglia di libertà che è ancora pronta a mollare gli ormeggi verso un orizzonte nuovo, in un domani non troppo lontano. E su quell’orizzonte profila un timoniere che non si chiama più disc, ma book-jockey.
Vita, (morte), e perché no, futuro della radio libera: “I love radio rock” è la prima puntata del radiodramma curato e interpretato da Basilio Santoro; è anche il debutto della stagione “Radio+Tempo presente” del Binario7. Va in scena, anzi in onda, domenica, 20 gennaio, alle 21 (biglietti 10 euro, ridotto per under18 e allievi La scuola delle arti a 5 euro). «Tre serate, che nascono dal libro che sto scrivendo da un paio d’anni e che raccoglie la mia esperienza in radio dal 1975. Il primo appuntamento corrisponde ai primi capitoli. Tutto comincia con un film, “I love radio rock” che ho visto con mia moglie: racconta delle radio pirata e mi ha dato l’idea per scrivere la storia, che comincia proprio da lì. Dunque da Radio Caroline, che trasmetteva da una nave in acque internazionali, a Radio Milano International, perché lo stile delle radio libere si rifaceva a quello delle radio pirata». La seconda parte è intitolata “I cartoni delle uova”.
«Perché erano i cartoni delle uova che si usavano per insonorizzare. – prosegue Santoro – Parlo della mia radio, di come sono diventato da ascoltatore, disc-jockey». E infine, nella terza serata al Binario7, l’arrivo della disco. «Un radioromanzo – riassume l’autore – con uno sfondo autobiografico». Fin qui, la storia, e il presente per raccontarla. E il futuro? «L’idea è che questa sia una sorta di prova generale: ho proposto di portare la radio nella stagione del Binario7, ogni domenica. L’idea è di raccontare storie, e allora servono i book-jockey. Una volta eravamo i fantini della disco e della musica, perché era poco accessibile. Oggi è il tempo delle storie». E la musica? «La musica – continua Santoro – amplifica la storia che racconto». Basilio Santoro è insieme a Corrado Accordino il direttore artistico di Radio Binario7, una fusione di forme espressive, che ha, che hanno, un luogo ed è il teatro.
«La web radio – spiega Basilio Santoro – ha quella voglia di libertà che avevamo all’epoca. C’è stata quella della modulazione di frequenza, oggi un’altra rivoluzione è in atto ed è quella di internet. La radio web può essere fatta da giovani, o da chi non trova spazio sulle grandi emittenti, a costi accessibili. Perché la radio è leggera e quella è la sua forza, e se c’è un peccato mortale è che le radio importanti costano troppo». Ma c’è una trappola – avverte Santoro. «Negli anni Ottanta è stata la tv. La radio che ne ha imitato i palinsesti, la struttura, i disc-jockey sostituiti dai conduttori. E il paradosso è che è stata la tv a copiare dalla radio la quotidianità, l’interattività, prima con le telefonate e poi con il pubblico». Quella voglia di libertà che è stata tradita.
«In un certo senso – considera Santoro – la radio libera è morta. Web-cam e tv sono arrivate in radio, l’immagine. Mentre l’essenza è il suono, la voce che costruisce un immaginario. Perciò anche oggi ricordo ai giovani di non scimmiottare, di cercare uno stile completamente diverso. Per questo, a cinquantacinque anni mi sono messo a disposizione, per trovare qualcosa di nuovo e diverso, come il book-jockey, appunto, che racconta con la stessa energia e goliardi di un tempo e che è propria dei giovani».
Letizia Rossi
Le onde lunghe della rivoluzioneA Monza c’è ”I love radio rock”
Vita, (morte), e perché no, futuro della radio libera: “I love radio rock” è la prima puntata del radiodramma curato e interpretato da Basilio Santoro; è anche il debutto della stagione “Radio+Tempo presente” del Binario7. Va in scena, anzi in onda, domenica, 20 gennaio, alle 21.