L’Anas interviene sulla ValassinaModificato il guard-rail killer

A quasi due mesi dal terribile incidente stradale che si era verificato lungo la superstrada Valassina, poco prima dello svincolo per Briosco, ed era costato le gambe a una commerciante di 37 anni, l'Anas ha sostituito il guard-rail.
Gravemente ferita in un incidenteAnas: «Il guard rail era a norma»

Briosco – A quasi due mesi dal terribile incidente stradale che si era verificato lungo la superstrada Valassina, poco prima dello svincolo per Briosco, ed era costato le gambe a una commerciante di 37 anni, oggi qualcosa è cambiato. L’Anas, ente addetto alla manutenzione della Milano-Lecco, ha sostituito il guard-rail dove lunedì 26 novembre si era infilata la Fiat 500 guidata da Katia Valli, negoziante brioschese, conosciuta anche perché in passato gestiva un solarium in paese.
Il guard-rail, il giorno dell’impatto, terminava con un cilindro, ora è stato rimpiazzato da un altro detto a invito o anche a manina, perché nella parte finale è piegato verso l’interno. Nonostante la diversa conformazione entrambi sono comunque omologati.

La modifica però non assicura che in futuro non accadano più sinistri come quello del 26 novembre, quando la 500 era stata letteralmente infilzata dalla barra in lamiera.
Quel giorno la vettura, in viaggio in direzione Lecco, la macchina aveva perso aderenza con l’asfalto ed era scivolata verso il margine della sede stradale. Finita in testacoda, l’utilitaria era stata poi infilzata dalla parte finale del guard-rail, che l’aveva trapassata da parte a parte entrando dalla portiera lato conducente. Febbrile il lavoro dei soccorritori: sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco di Carate Brianza, il personale del 118 e gli agenti della polizia stradale di Seregno. La conducente era stata trasportata all’ospedale «San Gerardo» di Monza. Gravissima, ma sempre cosciente di quanto le era accaduto.

Oggi per evitare che in futuro accada un’altra volta, forse il guard-rail a manina non basta. Una soluzione potrebbe essere coprire la parte terminale della lama con una cuspide in plastica, com’è stato fatto proprio in Valassina in corrispondenza di diversi svincoli. Certo l’impatto ci sarebbe comunque, ma sarebbe attenuato e forse non ci sarebbe un epilogo come quello del 26 novembre, che ha cambiato la vita a una trentasettenne. Infatti, Katia Valli è ancora ricoverata all’ospedale «San Gerardo» di Monza. L’attività medica su una gamba si è conclusa con successo e ora si sta procedendo con la seconda. Adesso la commerciante dovrà affrontare un lungo periodo di riabilitazione, iniziato in prima battuta con lo spostamento dal letto alla sedia a rotelle.

La sua storia aveva profondamente colpito da subito l’opinione pubblica brianzola e in particolare la piccola comunità di Briosco, dove vive e in passato lavorava. In tanti in questi giorni, facendo rientro a casa percorrendo la Valassina, hanno notato con uno sguardo diverso i lavori lungo il guard-rail.
Cristina Marzorati